Mosca: “Il Piano Juncker funziona. Ora più sud Italia e Nord Africa”
Alessia Mosca, eurodeputata del Pd, fa un bilancio con Affaritaliani.it del Fondo europeo per gli investimenti strategici, fortemente voluto da Juncker
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Onorevole Mosca, oggi il Parlamento europeo ha discusso lo stato di avanzamento dell'Efsi, il Fondo europeo per gli investimenti strategici che rientra nel cosiddetto Piano Juncker. Il gruppo S&D e il Ppe hanno promosso l'operato del Fondo, mentre gli altri gruppi sono stati più critici. Qual é la sua opinione?
“Questo é un progetto che sta funzionando e che il nostro gruppo, l'S&D, ha fortemente sostenuto fin dall'inizio e che oggi abbiamo deciso di rifinanziare. Il Piano Juncker risponde alla domanda di occupazione e crescita economica dell'Europa”.
Quale é stato l'impatto dell'Efsi nell'economia reale?
“Il Fondo ha permesso di finanziare diversi progetti in tutta Europa, otto in Italia, in campi come l'energia, le infrastrutture per la viabilità, il digitale e la ricerca. Ma ha anche dato supporto alle Pmi che sono la vera forza della nostra economia. Banche e investitori privati sono fortemente interessati ad utilizzare questi fondi per aiutare le piccole e medie imprese”.
Alcuni ritengono che l'Efsi sia andato a finanziare opere che già si sarebbero potute finanziate a condizioni di mercato. Mentre altri progetti, più rischiosi e meno remunerativi, che dovevano essere il vero obiettivo dell'Efsi, sono rimasti sulla carta. É così?
“Nessuno puó sapere quanto sia stato determinante l'impulso dato dall'Efsi alla realizzazione di questi progetti. É comunque un tema su cui noi abbiamo posto l'attenzione nell'approvare il rifinanziamento del Fondo”.
Avete posto altri vincoli alla nuova tranche di fondi?
“Abbiamo chiesto che ci sia un focus sui Paesi del mediterraneo, come quelli del Nord Africa, che hanno bisogno di investimenti per crescere economicamente. Un maggiore sviluppo si tradurrebbe in opportunità anche per le nostre imprese e in minori flussi migratori verso l'Europa”.
L'Italia é in testa ai Paesi Ue come valore complessivo dei finanziamenti approvati dal board del Fondo. Eppure sono progetti che si concentrano nel nord Italia...
“E' vero, la maggior parte si concentra nel centro-nord. Questo si spiega con il fatto che il tessuto economico nel sud é meno reattivo a rispondere alle opportunità messe a disposizione. Noi deputati, con in testa il presidente Pittella, ci siamo impegnati per cercare di cambiare questa situazione”.
E' soddisfatta della tipologia di opere finanziate?
“Assolutamente sì, anche se credo che dovremmo fare un passo avanti sul fronte delle telecomunicazioni. É impensabile che la maggior parte delle famiglie italiane non sia raggiunta dalla banda larga. Più connessione si tradurrebbe nella concreta realizzazione del mercato unico del digitale, che a sua volta porterebbe alla crescita economica dell'Italia e dell'Europa”.