Affari Europei
"Ue sleale. La Crimea resterà russa". Bufera sul documentario pro Putin

"Sono profondamente convinto di non stare violando alcuna regola del gioco, e per regole del gioco intendo prima di tutto il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e tutto ciò a essa legato. La Crimea? Non faremo nessuna marcia indietro". Ecco alcune delle dure frasi verso l'Occidente pronunciate da Vladimir Putin all'interno del documentario "Presidente".
Il documentario di due ore e mezza, realizzato per celebrare i 15 anni da quando Putin venne nominato primo presidente della Federazione Russa, è stato mandato in onda sul canale statale “Rossija 1” (Russia 1). Si tratta di una lunga intervista che punta a rafforzare l'immagine di Putin come custode della nazione ma che rischia di deteriorare ulteriormente i rapporti con l’Occidente. Il Wall Street Journal ha definito il documentario "servile" e in tanti si sono indignati per le frasi su Crimea e sanzioni Ue.
"La Crimea è russa e sull'annessione non faremo alcune marcia indietro", ha tuonato Putin, che ha poi attaccato le sanzioni stabilite dall'Europa, definendole "nient'altro che un tentativo di contenere lo sviluppo della Russia. "Le sedicenti classi dirigenti dei Paesi occidentali, le loro elite politiche ed economiche amano vederci poveri, miserabili e con la mano tesa per mendicare".
Parole al veleno che hanno fatto sobbalzare molti analisti, secondo i quali Putin potrebbe anche gettare benzina sul fuoco per quanto riguarda la situazione ucraina solo per sostenere la propria popolarità in madrepatria. Altri bersagli del film sono la cancelliera Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama, accusato di seminare terrore in Russia e nel Caucaso sobillando i ribelli. A maggio è prevista inoltre una grandiosa celebrazione a Mosca del 70esimo anniversario della sconfitta della Germania nazista, altra occasione nella quale Putin potrebbe farsi prendere la mano.