Affari Europei

Indipendenza Catalogna, crescono i movimenti separatisti in Europa

In Europa non c'è solo la Catalogna a sognare l'indipendenza. La Scozia vuole un nuovo referendum. In crescita i movimenti indipendentisti in Bretagna e nelle Fiandre. Ma ci sono anche Paesi Baschi, Corsica, Lusazia, Veneto e Sardegna. Insomma, altro che unione, in Europa spesso sembra ardere di più il fuoco separatista. E il vento scissionista non fa altro che soffiare più forte dopo la vittoria di Mas in Catalogna che potrebbe portare alla separazione da Madrid e dalla Spagna. 

LA MAPPA

SCOZIA. Il governo di Edimburgo, guidato dalla 'first minister' Nicola Sturgeon, non si è rassegnato all'esito del referendum dello scorso anno e preme sempre più per l'indipendenza. Dopo il referendum fallito per l'uscita dal Regno Unito del 18 settembre 2014, Sturgeon ha chiesto ufficialmente alle opposizioni scozzesi, Labour e partito liberaldemocratico, di appoggiare la sua battaglia per un secondo referendum per l'indipendenza da tenersi il prima possibile. Una vera e propria richiesta di aiuto, quindi, per la leader dello Scottish National Party, che dopo aver preso il posto di Alex Salmond, l'uomo forte del precedente referendum, ha mostrato negli ultimi mesi una volontà di riscossa e soprattutto di costruirsi un'immagine di donna impegnata e determinata nella sua volontà di portare la Scozia a correre da sola. E riaccendere l'animo identitario scozzese non è certo difficile.

PAESI BASCHI, GALIZIA, ARAGONA, CANARIE. In Spagna la costellazione dei movimenti separatisti è quantomai fornita e variegata. Il più importante è quello dei Paesi Baschi, dove il sogno di creare una nazione a cavallo dei territori spagnoli e francesi risale alla fine del 1800 e non è certo tramontato, neppure dopo che nel 2011 l'Eta ha annunciato la rinuncia all'uso della forza. Sembra aver perso un po' di smalto il movimento separatista della Galizia, mentre le isole Canarie continuano a chiedere di diventare il 54esimo Stato del continente africano, motivando la richiesta su ragioni storiche e culturali.

BRETAGNA E CORSICA. Anche la Francia non è immune dalle pretese indipendentiste. Un paio d'anni fa in Corsica il Front de Libération Nationale de Corse ha messo fine alle azioni armate annunciando di voler avviare un "processo di demilitarizzazione e un’uscita progressiva dalla clandestinità". Il movimento non è morto ma è stato un po' acquetato da Parigi che ha fatto molte concessioni legislative all'isola. Aumenta la voglia di indipendenza invece in Bretagna, al Nord della Francia, dove si stima che quasi il 20% dei cittadini voglia abbandonare Parigi.

FIANDRE. Che il Belgio sia una nazione nettamente divisa in due non è certo una novità, ma chi conosce bene il Paese sostiene che negli ultimi anni la voglia di starsene ognuno per i fatti suoi sia aumentato parecchio. Il paese è diviso tra fiamminghi e valloni e le spinte separatiste delle Fiandre sono molto forti.Fiammninghi contro francofoni con in mezzo, la regione di Bruxelles. Le tensioni tra le due comunità si sono accuite negli ultimi anni e il successo del partito di estrema destro fiammingo Vlaams Belang non fa che buttare benzina sul fuoco. 

LUSAZIA. Ebbene sì, anche la Germania ha un suo movimento indipendentista. La zona coinvolta è la Lusazia, un'antica regione a cavallo tra il Brandeburgo, la Polonia e la Repubblica Ceca. La sua popolazione è composta dai sorbi, di origine slava. Esiste anche qui un movimento indipendentista che vorrebbe la nascita di un Libero Stato Lusaziano. Certo, non ha le stesse dimensioni degli altri movimenti che ci sono in giro per l'Europa, però è molto attivo.

VENETO, ALTO ADIGE E SARDEGNA. Il progetto di una Padania libera sembra essersi un po' anancquato nel corso degli anni. Ma di movimenti separatisti l'Italia ne è piena. I più importanti sono quelli di Sardegna e Alo Adige. Sull'isola sono molto attive le formazioni Sardinia Natzione e Movimento per la liberazione del Popolo sardo, che lamentano un trattamento vessatorio da Roma. Da sempre molto compatto il fronte separatista dell'Alto Adigeil Süd-Tiroler Freiheit guidato da Eva Klotz. Di tanto in tanto spunta fuori qualche spinta secessionista anche in Sicilia e ultimamente a Trieste, ma l'altra Regione maggiormente coinvolta da questo discorso è il Veneto, che qualche tempo fa aveva anche organizzato un referendum via web che aveva visto la partecipazione di diverse centinaia di migliaia di persone (si era addirittura arrivati a parlare di 2 milioni di votanti).