Affari Europei

Scozia, il governo di Edimburgo vuole un nuovo referendum

Mentre il voto di domenica prossima in Catalogna per il parlamento rischia di riaccendere la corsa ai separatismi in molte parti d'Europa, anche in Scozia il governo di Edimburgo, guidato dalla 'first minister' Nicola Sturgeon, preme sempre più per l'indipendenza. Dopo il referendum fallito per l'uscita dal Regno Unito del 18 settembre 2014, Sturgeon ha chiesto ufficialmente alle opposizioni scozzesi, Labour e partito liberaldemocratico, di appoggiare la sua battaglia per un secondo referendum per l'indipendenza da tenersi il prima possibile.

Una vera e propria richiesta di aiuto, quindi, per la leader dello Scottish National Party, che dopo aver preso il posto di Alex Salmond, l'uomo forte del precedente referendum, ha mostrato negli ultimi mesi una volontà di riscossa e soprattutto di costruirsi un'immagine di donna impegnata e determinata nella sua volontà di portare la Scozia a correre da sola. Entrambi i partiti all'opposizione hanno tuttavia risposto alla sollecitazione chiedendo a Sturgeon di occuparsi "dei problemi del suo governo", citando per esempio le politiche dell'istruzione, criticate per la scarsa preparazione degli studenti e per la dispersione scolastica. Ma in realtà non è impossibile che venga trovata un'intesa, specialmente se in Catalogna si dovesse andare davvero verso l'indipendenza.