I deputati Ue: "La Cina non è un'economia di mercato".Chieste garanzie
"La Cina non è un'economia di mercato". E' la posizione sostenuta dagli europarlamentari riuniti nella sessione plenaria a Strasburgo
"La Cina non è un'economia di mercato". E' questa la posizione sostenuta dagli europarlamentari riuniti nella sessione plenaria a Strasburgo che hanno invitato Commissione e governi a contrastare la concorrenza sleale della Cina "dopo l'11 dicembre 2016, quando, secondo il protocollo di accesso all'Organizzazione mondiale del commercio saranno previsti cambiamenti nelle inchieste di difesa commerciale".
La maggior parte degli oratori ha evidenziato che la Cina sovvenziona le sue aziende, non è trasparente per quanto riguarda gli aiuti di Stato e offre prezzi bassi delle esportazioni "chiaramente" non determinati dalla domanda e dall'offerta. Hanno inoltre sottolineato che la sua capacità produttiva in eccesso alimenta le esportazioni a basso costo verso l'Ue che creano un danno economico, in particolare per il mercato siderurgico, dove centinaia di migliaia di lavoratori ora temono per il loro lavoro.
Molti hanno chiesto alla Commissione europea di elaborare rapidamente una nuova proposta per contrastare il dumping. Tuttavia, altri deputati hanno sottolineato che l'Ue deve inviare un segnale chiaro che indichi che la Cina non può essere riconosciuta come un'economia di mercato.
Il Commissario Vytenis Andriukaitis ha rassicurato i deputati, ribadendo che la lotta alla crisi del settore siderurgico è in cima alla lista delle priorità della Commissione. È "innegabile" che la Cina non sia un'economia di mercato e la Commissione sta quindi lavorando a un "nuovo approccio", che includerà un sistema di difesa commerciale forte e garantirà il rispetto delle norme dell'OMC.Andriukaitis ha inoltre lasciato intendere che questo approccio potrebbe essere modellato su quello degli Stati Uniti, che calcola margini di dumping caso per caso.
Giovedì i deputati voteranno il testo di una risoluzione nella quale viene indicato come "se la Cina non soddisferà i cinque criteri stabiliti dalla Ue per qualificarsi come un'economia di mercato l'Unione dovrebbe continuare a imporre dazi anti-dumping e anti-sovvenzioni pubbliche sulle importazioni oggetto di dumping dopo il dicembre 2016".