Affari Europei
Strasburgo chiede l'Igp dell'artigianato. Bizzotto: “Bruxelles tuteli i nostri produttori”
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Onorevole Bizzotto, il Parlamento europeo ha chiesto a grande maggioranza alla Commissione Ue di introdurre l'indicazione geografica anche per i prodotti non alimentari. Di che cosa si tratta?
“Noi chiediamo che i prodotti artigianali, di cui tutta l'Europa è ricca, vengano tutelati da leggi europee, come per le tipicità agroalimentari. Chiediamo che il vetro di Murano sia protetto come il Parmigiano reggiano”.
Una lotta al finto 'made in', un passo importante per le nostre Regioni, ricche di prodotti tipici...
“Le intenzioni sono sicuramente buone, ma se penso come l'Europa ha fino ad ora tutelato i prodotti agroalimentari capisco che sarà complicato arrivare ad una vera tutela del nostro artigianato. Le frodi dei prodotti agricoli e agroalimentari ci sono e continuano ad esserci. Il Parmisan si trova un po' dappertutto”.
L'italian sounding è un problema serio nel mondo, ma in Europa è illegale spacciare un prodotto come italiano se non è fatto nel nostro Paese, no?
“Non riusciamo a tutelare sempre, anche all'interno dell'Unione, il nostro agroalimentare. In Inghilterra ho denunciato la vendita di kit per fare il vino con delle polverine. Sono prodotti illegali, ma circolano comunque. Fuori dall'Ue le tutele avvengono attraverso accordi commerciali. Ma se pensiamo al Ttip, dove non è garantito il rispetto delle specificità geografiche, la situazione è preoccupante”.
Una tutela per i 'manufatti tradizionali di qualità' aiuterebbe l'economia locale?
“Certamente sì, valorizzerebbe le produzioni locali. A rimetterci ora sono i produttori, ma anche i consumatori, che hanno il diritto di sapere che cosa comprano. L'Europa dovrebbe occuparsi di questo e invece non lo fa”.
Esiste un mercato del finto artigianato locale?
“Ci sono prodotti di ogni genere che vengono spacciati come produzioni tipiche locali e invece non lo sono. Il mercato del falso, al di là delle griffe della moda, è enorme”.
Qual è l'iter per arrivare ad una tutela reale dell'artigianato tipico?
“Prima si dovrà esprimere la Commissione europea, poi il Consiglio. I tempi non sono certo brevi”.
Sul tema dell'indicazione di origine l'Italia ha dato battaglia sul 'Made In', cioè l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di produzione di un prodotto. Progetto poi caduto nel dimenticatoio, come mai?
“Questo è stato un grande fallimento del semestre di presidenza italiano. Il premier Renzi non ha lottato per portare a casa una normativa che avrebbe tutelato i nostri produttori e che Paesi come la Germania hanno osteggiato fino all'ultimo perché avrebbe causato delle penalizzazioni”.