Trattati di Roma, nella capitale i leader europei: nasce l'Ue a più velocità
I leader dei ventisette Paesi europei (tranne May) sono nella capitale per celebrare i 60 anni della firma dei Trattati di Roma e rilanciare il sogno europeo
I ventisette leader europei sono arrivati questa mattina nella capitale per celebrare i sessant'anni della firma dei Trattati di Roma. Un documento che ha creato la Comunità economica europea e posto le basi per l'Unione come la conosciamo oggi. La ricorrenza non vuole però solo essere celebrata, ma colta come opportunità per rilanciare il sogno europeo che in questi anni si é appannato. E mentre i leader discutono all'interno dei palazzi, in piazza sono in molti a protestare.
La Brexit inizio della fine o della rinascita Ue?
La Brexit é stato il piú grande fallimento dell'Europa unita. Lo scorso giugno il popolo inglese ha deciso di abbandonare l'Unione europea e ora sono in molti a temere che questo sia solo l'inizio e che la disgregazione della casa comune sia dietro l'angolo. A minacciare il futuro dell'Europa sono principalmente la crisi economica, quella dei migranti, il terrorismo e l'ascesa dei partiti euroescettici.
La crisi economica e l'euroscetticismo minacciano l'Ue
La prima ha impoverito le famiglie e spinto molti a ritenere che la causa di tutti i mali (come dicono molti politici) sta a Bruxelles. Da qui l'ascesa dei partiti euroscettici che vorrebbero il ritorno agli Stati nazionali, alle vecchie monete come risposta alle sfide attuali e future. A questo scenario, giá molto complesso e difficile da affrontare, si é sommata la crisi dei migranti. Per molti europei questa é la vera minaccia all'identità europea. E mentre Stati come l'Italia, la Grecia o la Germania hanno accolto centinaia di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, molti altri Paesi sono stati a guardare, acuendo le divisioni all'interno dell'Unione.
L'ombra dell'Isis sul vertice di Roma
E infine il terrorismo. Quello che é accaduto mercoledì a Londra ha ricordato a tutti come il fondamentalismo islamico sia una questione da affrontare immediatamente. Alcuni collegano l'arrivo dei migranti all'Isis, altri ricordano che gli attentatori di Berlino, Nizza e Londra erano cittadini europei. Il risultato é che gli elettri, spaventati, vedono nella chiusura dentro i propri confini nazionali la soluzione ai problemi di sicurezza.
L'Europa prova a ripartire
In questo quadro sconfortante i leader europei provano a rilanciare il sogno di una Europa unita e prospera. E lo fanno con il progetto di una Europa a piú velocitá. Di che cosa si tratta? Posti davanti all'evidenza che mettere d'accordo 28 (o 27) Stati é quasi impossibile, alcuni Paesi (tra cui Francia, Italia, Germania e Spagna) hanno deciso di lanciare un progetto di Europa modulare. Fermo restando l'assetto istituzionale attuale, i Paesi che decideranno di procedere in maniera piú spedita su certi temi saranno liberi di farlo.
Nasce l'Europa a piú velocitá
E' quello che in gergo viene definita 'cooperazione rafforzata'. Se, poniamo, Francia, Italia e Germania vorranno cooperare in maniera piú stretta in tema di Difesa (tema di competenza nazionale e non europea) potranno farlo con la benedizione di Bruxelles. Potranno insomma creare un esercito comune e coordinarsi per difendere meglio i confini o operare in missioni all'estero. Lo stesso vale per temi fiscali o sociali.
Italia tra i Paesi 'volenterosi'
L'obiettivo non é quello di creare una Europa di serie A e una di serie B, come temono i Paesi dell'Est. Ma di permettere ai 'volenterosi' di creare un nucleo di avanguardia che faccia da apripista agli altri Stati che si potranno aggregarsi in momenti successivi. Tuttavia il rischio che si acuiscano le differenze tra i Paesi europei c'é e si capisce dalle conclusioni del vertice di oggi.
Europa a piú velocitá "ammorbidita" nel testo per Roma
La nuova bozza della dichiarazione di Roma sul futuro dell'Unione europea, che i leader dovrebbero adottare oggi, é stata modificata nei giorni passati nella parte sull'Europa a piú velocitá per andare incontro alle obiezioni dei paesi dell'Est. "Agiremo insieme, a velocitá e intensitá diverse laddove necessario, muovendoci nella stessa direzione, come abbiamo fatto in passato, in linea con i Trattati e mantenendo la porta aperta per quelli che vogliono unirsi piú tardi", recita la nuova versione.
Est Ue e Grecia preoccupati
Nella bozza é scomparso l'impegno a agire insieme "ogni volta che é possibile". Il testo é il frutto del negoziato tra gli sherpa dei 27 governi che resteranno dopo la Brexit. Diversi paesi dell'Est hanno espresso la preoccupazione di essere lasciati indietro in un'Europa a piú velocitá.
Alle preoccupazioni dell'Est Ue si sono aggiunte quelle della Grecia. Il governo di Atene ha chiesto di inserire un riferimento agli "acquis" (diritti, ndr) nel campo sociale e del lavoro. Una sorta di scuso contro la Troika che ha imposto ad Atene pesanti riforme negli ultimi anni in cambio degli aiuti.
Gentiloni: tracciare la strada del nostro futuro
"Con la nascita della Comunita' economica europea, e' partito il viaggio che ci ha portati, col tempo, al Mercato Comune e poi all'Unione Europea e che ha consentito al nostro modello di esprimere tutte le sue potenzialita'. Una "European way of life" costruita sulla pace, la liberta', la democrazia. Sulla scelta vincente del piu' grande mercato unico al mondo e radicata nei nostri sistemi di welfare, che hanno creato societa' piu' giuste ed eque", ha scritto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il premier sottolinea peró che "non possiamo nascondere che ora questo modello vincente e' sotto attacco: il mancato completamento del governo politico dell'euro e la lentezza nel dare risposte coordinate ai flussi migratori ci hanno messi di fronte ai punti deboli della nostra azione. Il calo della fiducia nelle istituzioni europee - spiega il premier - attraversa le nostre societa' e le nostre opinioni pubbliche. Non bastano gli aggiustamenti momentanei o le risposte a singoli eventi come Brexit. Dobbiamo ripartire".