Famiglia travolta, convalidato il fermo: la tedesca ricoverata in psichiatria
Angelika Hutter, accusata di omicidio plurimo viveva da mesi in auto per girare l'Europa. Ora la 31enne è ricoverata in psichiatria presso l'ospedale di Venezia
Famiglia travolta a Cadore, fermo confermato per omicidio stradale plurimo
La gip Enrica Marson ha convalidato il il fermo per omicidio stradale plurimo nei confronti di Angelika Hutter, la 31enne tedesca che ha travolto e ucciso tre persone, tra cui un bimbo di 2 anni, a Santo Stefano di Cadore. Secondo quanto si è appreso, la donna non ha preso parte all'interrogatorio perché si trova ricoverata da ieri nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Venezia.
A quanto è stato annunciato, domani è prevista la conferenza stampa del procuratore Paolo Luca che potrebbe chiarire molte delle zone d’ombra dell’incidente.
Il reato contestato alla donna, che - a quanto risulta dalle testimonianze trapelate – vive da circa nove mesi in auto girovagando per l’Europa – è quello previsto nell’articolo 589 bis del Codice penale, per cui è prevista una pena da due a sette anni, e nel caso di morti plurime può arrivare fino a un massimo di 18 anni.
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Intanto nella cittadina veneta, sconvolta dalla tragedia giovedì scorso, continua il via vai di persone che si recano nel tratto di via Udine, per lasciare un ricordo alla famiglia che ha perso la vita. Oggi infatti è stato proclamato il lutto cittadino, con i negozi chiusi e il mercato settimanale in forma ridotta.
Gli amici d’infanzia di Elena Potente – la mamma sopravvissuta alla tragedia – hanno lanciato una raccolta fondi sui social per sostenerla dopo la tragedia. La 42enne infatti è rimasta sola con l’altro figlio avuto dal compagno Marco Antoniello, deceduto nell’incidente insieme al bimbo di due anni e alla suocera.
Omicidio stradale, Angelika Hutter e il ricovero in psichiatria
“Sono in un baratro”. Come scrive Il Resto del Carlino, sarebbe questa la frase che continua a ripetere in tedesco la 31enne dal momento in cui è stata rinchiusa nel carcere veneziano della Giudecca, poi ieri è arrivato il ricovero in psichiatria. Tra gli elementi chiave emersi finora dal luogo dell’incidente, l’assenza di segni di frenata sull'asfalto. La donna, secondo alcuni testimoni, avrebbe litigato animatamente con una persona prima di mettersi alla guida dell'auto.
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Per questi motivi la richiesta di scarcerazione del suo legale d’ufficio è stata respinta. Giuseppe Triolo, l’avvocato che assiste la 31enne tedesca ha dichiarato: “Angelika sta combattendo una battaglia interiore, perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone”.
Quel che è emerso invece dagli inquirenti che l’hanno interrogata prima dell’arresto – aggiunge il quotidiano bolognese – è una persona che “non ha mostrato alcun segno di pentimento, come se avesse rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata”.