Esteri
Guantanámo, l'Onu alza il velo sulle vergogne americane
Per la prima volta un'osservatore Onu entra nel carcere di Guantanámo. Persone torturate senza cure, né processo
Guantanámo, l’osservatrice Onu: gli Stati Uniti devono riparare i danni che hanno inflitto alle vittime di tortura
Anche la democrazia non è un pranzo di gala, quando il potere deve sfogare la sua rabbia e governare con la propaganda, la paura e la mancanza di qualsiasi controllo la sua incapacità di gestire la realtà.
I supplizi si sono verificati con certerzza fino a 20 anni fa, durante il programma di tortura post-11 settembre della CIA sui sospetti terroristi. Attenzione, parliamo sempre di sospetti. Peccato che per molti di costoro non c’erano prove che avessero commesso dei crimini, erano solo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ad almeno 119 uomini sono stati inflitti metodi di tortura, noti come "tecniche di interrogatorio potenziate”. Si ritiene che circa 800 individui siano passati da Guatanamo. Solo per qualche decina di loro è stato formalizzato un rinvio a giudizio.
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L’interrogatorio potenziato è un sistema di tortura sistematica eseguito da parte della CIA, della Defense Intelligence Agency (DIA) e di vari componenti delle United States Armed Forces nelle varie prigione USA "coperte", come quelle di Bagram, Guantánamo e Abu Ghraib, autorizzato dopo l’approvazione del Patriot Act che permette anche le intercettazione di massa. Le torture hanno procurato lesioni cerebrali traumatiche, disabilità permanenti, disturbi del sonno e tanti altri traumi.