La veggente di Trevignano non molla e accusa le istituzioni di blasfemia
La sedicente veggente di Trevignano, la signora Gisella, sostiene di parlare con la Madonna
Veggente di Trevignano, la signora Gisella non si arrende e passa al contrattacco: accusa le istituzioni di blasfemia
Insiste, persiste e non molla la sedicente veggente di Trevignano, la signora Gisella, che dice di vedere e di parlare con la Madonna. Lo fa dal lontano 2016 quando tutto cominciò. «Il 21 aprile, tardo pomeriggio, stavo con mio marito in casa, quando all'improvviso, mi sentii chiamare: “Figlia mia, figlia mia”». Il marito non sentiva nulla, però. «Rivolsi allora lo sguardo verso la Madonnina. Venni attratta da una luce e da una nuvoletta che piano piano prendeva sembianze. Era tutto ovattato. Ma vidi: aveva il manto celeste e il vestito rosa, bellissima».
Affaritaliani si era addirittura intrufolato qualche tempo fa per vedere cosa stesse veramente accadendo. Il reportage di quella giornata particolare lo si può leggere qui:
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La storia è abbastanza nota. La Madonna apparirebbe (solo a lei) in un campo vista lago di Bracciano. Ma sia il passato che il presente lasciano pesanti dubbi su tutta la vicenda.
Basti pensare che la veggente ha raccontato di uno stupendo miracolo e cioè la ormai famosa “moltiplicazione degli gnocchi” (non si tratta di uomini avvenenti, secondo la terminologia della Littizzetto) nel suo frigo casalingo. Un aiuto celeste –a suo dire- per i fedeli riuniti nella sua magione, qualcosa che avrebbe a che fare con la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il Vaticano ha già contestato la veridicità delle apparizioni sebbene siano ancora in corso i lavori di una commissione ufficiale guidata dal vescovo di Civita Castellana.
Ne abbiamo parlato qui:
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Ma anche dal punto di vista burocratico – amministrativo le cose non si mettono bene per lei e il marito. Qualche giorno fa la notizia: il Tar non ha accettato il ricorso e così la signora Gisella deve sbaraccare. Il ricorso riguardava la sospensione dell’ordinanza comunale che imponeva la demolizione dello spazio di culto, situato in via delle Rose. Si tratta di panche e di una statua della Madonna dove tre di ogni mese si radunano i fedeli. La medium dunque non si ferma e poiché l’ordinanza riguarda le strutture fisse continuerà con quelle mobili. La veggente dice che la rimozione della statua della Madonna è un atto di “blasfemia”. E quindi se ad uno apparisse Giove, potrebbe –immaginiamo- accampare gli stessi diritti.
Intanto vanno avanti le indagini della Procura di Civitavecchia per una storia di soldi che un ex adepto pentito avrebbe versato. Dunque il prossimo 3 agosto la riunione mensile si farà con strutture diverse.
Il caso sta diventando eclatante non per la supposta paranormalità ma per il fatto che intorno alla supposta veggente è sorto un business, visto il numero di turisti che giungono da ogni parte nel ridente paese lacustre. Senza contare le interviste che si immagina siano lautamente remunerate a media nazionali, come Mediaset e la Rai. Ma si sa come vadano queste cose in Italia e magari fra poco la Madonna apparirà anche in Consiglio comunale.