Massimo Segre, non solo le nozze saltate: aperta un'indagine sulla sua azienda

La Procura di Torino ha aperto un fascicolo. La ormai ex fidanzata Cristina Seymandi ribadisce: "Continuerò a lavorare con lui"

Di Redazione Cronache
Cristina Seymandi e Massimo Segre
Cronache

Massimo Segre, nuovi guai. Mentre lui è a Zanzibar la sua azienda finisce sotto inchiesta. Seymandi: "La sua è stata una pagliacciata"

Non si spengono le polemiche sulle nozze saltate causa tradimento pre-matrimoniale tra il finanziere Massimo Segre e la sua ormai ex fidanzata Cristina Seymandi, lasciata pubblicamente e accusata di averlo 2cornificato". Il video della festa di fidanzamento è ormai virale, ma i guai per Segre non finiscono qui. La Procura di Torino, infatti, ha aperto un fascicolo a suo carico, mentre lui è a Zanzibar, si scopre - riporta Repubblica - che c’è un’inchiesta su una sua azienda, la Directa Sim. Si tratta di una delle prime società che ha offerto online il servizio di trading. L’accusa della procura di Torino è duplice: abusivismo finanziario e bancario. La società avrebbe intermediato crediti tra istituti senza l’autorizzazione. A giugno la Guardia di Finanza ha perquisito la sede. E ha indagato otto persone.

Tra questi lui, come presidente, e un altro amministratore. Il giro d’affari è stato quantificato in ottocento milioni di euro. Il guadagno sarebbe derivato dalla differenza tra interessi passivi ed attivi. Ovvero tra quelli applicati dalle banche che affidavano all’intermediaria i patrimoni e quelli del prestito successivo. Il sospetto degli investigatori è che le provvigioni siano andate a “segnalatori di pregio”. Ovvero figure di intermediari che avrebbero girato il denaro, attraverso ufficialmente delle consulenze, a due società. Che però sono riconducibili ad un amministratore di Directa e a un altro manager. Cristina Seymandi è consigliera di Directa Sim. Ma con l’ex compagno condivide anche la Fondazione Molinette Onlus.

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La donna non torna sui suoi passi e dopo aver dichiarato al Corriere della Sera che non avrebbe perdonato Segre ma che non intende smettere di lavorare con lui, ecco che in un'altra intervista a La Stampa ribadisce il concetto. "I giorni dopo la festa non ho dormito. Stanotte poco. È stata una doccia ghiacciata. Ma ora comincio a mettere a fuoco le cose. Il vero scandalo è la violenza sessista su di me. A parti invertite non ne avrebbe parlato nessuno. La sua è stata una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo. Specifico che eravamo in 35 ed era la festa a sorpresa per il mio compleanno, organizzata da lui. Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare. Voleva punirmi pubblicamente, è chiaro".

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