Messina Denaro, scoperto un bunker. Il boss si mostra sorridente in carcere

Trovato un secondo covo a Campobello di Mazara, è un bunker a 400 metri dall'abitazione. Boss sottoposto a una lunga visita medica in carcere

Matteo Messina Denaro
Cronache

Messina Denaro: nuovo covo a 400 metri un linea d’aria dal primo

Il nuovo covo individuato dai Ros dei carabinieri si troverebbe, come apprende l’Adnkronos, a circa 400 metri in linea d’aria dal primo trovato nella notte tra lunedì e martedì. Sul posto i Ros e il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido.

Messina Denaro: secondo covo realizzato come un bunker

Sarebbe stato realizzato come una sorta bunker il secondo covo di Matteo Messina Denaro, scoperto oggi a Campobello di Mazara. E' vicino alla casa individuata ieri in vicolo San Vito (ex via Cb31) e sarebbe stato realizzato all'interno di una abitazione. Sarebbe dunque una stanza blindata, nascosta da una parete dal resto della casa di via Maggiore Toselli. E, considerata la sua conformazione, potrebbe contenere documenti e materiali più importanti rispetto a quelli scovati nell'appartamento di proprietà di Andrea Bonafede dove l'ex padrino avrebbe passato gli ultimi sei mesi della sua latitanza. Il luogo è presidiato dalle forze dell'ordine. Il procuratore aggiunto Paolo Guido ha lasciato il suo ufficio assieme al comandante del Ros, Lucio Arcidiacono, per recarsi a Campobello.

Messina Denaro, Gdf in secondo covo grazie a analisi dati catastali 

Al secondo covo utilizzato da Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza sarebbero arrivati grazie all'analisi di alcuni dati catastali. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, proprio lo screening su questa serie di informazioni, assieme ad un'analisi del contesto scaturita da un'attività informativa e investigativa, ha infatti consentito di localizzare il covo.

Prima ora d'aria di Messina Denaro, "si mostra sorridente"

All'interno del penitenziario di massima sicurezza de L'Aquila, Matteo Messina Denaro ha già fatto la sua prima ora d'aria, si è organizzato la cella ed è molto attivo, mostrandosi sempre sorridente con il personale che incrocia nel carcere, secondo quanto trapela da indiscrezioni che aggiungono: "il suo sarebbe un comportamento anomalo rispetto a come si comportano di solito i detenuti al 41 bis". A quanto si apprende da fonti informate, le sedute di chemioterapia potrebbero essere disposte in massima sicurezza in una struttura all'esterno del carcere.

Messina Denaro: non ha intenzione di parlare e non si pente

Secondo quanto apprende LaPresse da fonti penitenziarie il boss Matteo Messina Denaro, detenuto nel carcere di massima sicurezza de L'Aquila "non ha intenzione di parlare e non si pente". Il latitante oggi ha fatto la visita psichiatrica nella quale non sono state riscontrate patologie. 

Messina Denaro sottoposto a lunga visita medica in carcere

Matteo Messina Denaro è stato sottoposto questa mattina ad una lunga visita medica nel penitenziario di massima sicurezza dell'Aquila. L'ex superlatitante, affetto da una malattia, in questi sue prime ore di detenzione al 41 bis si è dimostrato molto attivo e apparentemente sereno. 

Per Messina Denaro si valuta la chemioterapia in carcere 

Matteo Messina Denaro è stato visitato già ieri mattina nella infermeria del carcere "Le Costarelle" dell'Aquila dal professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia a gestione universitaria dell'ospedale San Salvatore: è quanto emerge da fonti mediche. L'incontro sarebbe durato circa un'ora. Secondo quanto si è appreso, nonostante uno strettissimo riserbo, tutte le terapie e le procedure verranno attuate preferibilmente in carcere per ridurre al massimo gli spostamenti in ospedale che farebbero scattare misure di sicurezza molto importanti.

Su latitanza Messina Denaro indagato secondo medico

L'oncologo trapanese Filippo Zerilli è indagato nell'inchiesta sulla rete dei favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Avrebbe eseguito l'esame del dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castlelvetrano doveva sottoporsi. Il paziente si era presentato al medico con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra che gli avrebbe prestato l'identità e che, come Zerilli, è finito ora sotto inchiesta.

Il procuratore di Palermo De Lucia: ho avuto breve colloquio con Messina Denaro

 "Ho avuto un breve colloquio con Matteo Messina Denaro, è durato qualche minuto. Gli ho spiegato che è nelle mani dello Stato e gli ho detto che avrà piena assistenza medica. Lui ha ringraziato". Così il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, parlando a Metropolis. 

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