Mestre, il primo soccorritore: "Chiedevo aiuto alla gente ma facevano foto"

La denuncia choc di Bujar Bucai: "Gridavo: non bloccate la strada almeno, fate passare i soccorsi". Il dossier del 2017: "Barriera obsoleta, va cambiata"

Di Redazione Cronache
Strage di Mestre
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Strage Mestre, i video da postare sui social invece di soccorrere i feriti. La denuncia choc

Emergono dettagli inediti sui momenti subito dopo l'incidente di Mestre. A parlare è uno dei primi soccorritori arrivato sul posto per primo dopo la caduta del bus e la sua è una denuncia nei confronti della tanta gente accorso sul luogo ma che non ha fatto nulla per salvare qualche vita. Col senno di poi forse qualche passeggero si sarebbe potuto salvare con un intervento immediato. Bujar Bucai ha raccontato quei tragici momenti. "Mi sono precipitato appena ho sentito il boato del bus caduto, vicino a me - racconta all'Ansa il cittadino di origine kosovara in Italia da 25 anni e titolare di un bar tra gli alberghi adiacenti la stazione ferroviaria di Mestre - c'era un sacco di altra gente, gridavo di darmi una mano ma tutti erano con i telefoni in mano, nessuno mi ha aiutato".

"Solo uno dall'alto - prosegue Bucai - mi ha lanciato un estintore (forse l’autista del bus che era stato affiancato sul cavalcavia dal mezzo caduto, ndr) e l’ho usato. Poi sono arrivati la polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri, tutti. Mi è sembrato che fosse passato un anno, e invece erano pochi minuti. A quel punto ho detto a quelle persone ferme, almeno lasciate libero il passaggio per i soccorsi". Anche un altro testimone, Stefano Giavazzi, il primo a chiamare il 118 per i soccorsi conferma la tesi di Bucai e lo sconcerto per quanto accaduto: "Il cattivo gusto della gente diventa ogni giorno sempre più grave".

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Proseguono le indagini per capire al causa del tragico incidente, costato la vita a 21 persone e il ferimento di altre 15, diversi esperti si stanno pronunciando sulle condizioni della barriera. "Dai video, il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera". Così all'Ansa l'amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese, sollevando dubbi sul guard rail a protezione del cavalcavia di Mestre che il pullman ha sfondato precipitando.

La Linea è l'azienda di trasporto che svolgeva questo servizio dedicato ai turisti tra il camping di Marghera e Venezia. E spuntano i dossier su quella barriera obsoleta relativi al 2017: "Va cambiato", ma non è stato fatto perchè troppo costoso: il prezzo previsto tra manutenzione ordinaria e straordinaria superava i sei milioni di euro. Così l'inizio dei lavori è slittato al 4 settembre 2023, un mese prima della tragedia.

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