Mutolo: "L'arresto di Messina Denaro una farsa, c'era un accordo"
L'ex mafioso ha detto, sull'arresto di Messina Denaro, che è stato "Tutta una messa in scena"
Stasera sarà protagonista a Non è l’Arena su La7 il pentito Gaspare Mutolo
Massimo Giletti si occuperà ancora di mafia e della rete di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.
Sull'arresto di Messina Denaro, Mutolo si era già pronunciato, sostenendo che fosse stato "una messa in scena". Secondo l’ex autista di Totò Riina, che ha parlato con i giornalisti di AdnKronos, la dinamica dell’arresto sarebbe stata sospetta: "Quando arrestano un boss c’è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in “tranquillitudine”. E questo fa pensare".
Le parole di Mutolo richiamano alla memoria quelle di Salvatore Baiardo, il gelataio piemontese che gestiva la latitanza dei Graviano negli anni delle bombe, che ha rilasciato un'intervista a Massimo Giletti lo scorso novembre, in cui aveva anticipato in qualche modo l’arresto del boss, insinuando una sorta di resa da parte del superlatitante.
Stasera in studio ci sarà anche Maria Sodano, vedova dell’ex prefetto Fulvio Sodano che ha combattuto la mafia a Trapani, per poi essere allontanato dall’allora sottosegretario al’Interno Antonio D’Alì, oggi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nella puntata è prevista anche la testimonianza di Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, boss che aveva fatto trovare ai carabinieri il covo di Bernardo Provenzano. Ilardo fu poi ucciso dopo una fuga di notizie dalla procura di Caltanissetta.
Chi è Gaspare Mutolo
Gaspare Mutolo è un ex mafioso palermitano, autore di 20 omicidi e complice di altri 70: 30 anni a servizio della mafia da killer e altrettanti a combatterla da collaboratore di giustizia. Un percorso di pentimento visto che, condannato a 30 anni di carcere, dopo una latitanza altrettanto lunga, il primo luglio del 1992 decise di collaborare affidando le sue dichiarazioni a Paolo Borsellino.
Gaspare Mutolo è stato, dopo Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Francesco Mannoia, il collaboratore che ha contribuito non solo a raccontare le dinamiche interne a Cosa Nostra ma anche a fare luce su chi ha tradito lo Stato. Il 7 aprile del 2021 ha rinunciato al programma di protezione, tornando di fatto un uomo libero.