Emanuela Orlandi, documenti inediti sullo zio Mario e le molestie alla sorella

La nuova pista che tira in ballo la famiglia. Pietro Orlandi: "Sono solo carognate. Chiederò di vedere il Papa"

Di Redazione Cronache
Caso Orlandi, l'identikit che conduce allo zio Mario. Foto Open
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Orlandi, il prete in Colombia che conosce gli oscuri segreti di famiglia

Emanuela Orlandi è scomparsa ormai da quarant'anni e ancora la verità su uno dei casi più intricati e controversi non è mai emersa, nonostante le molteplici inchieste aperte e poi chiuse senza riscontri. Ma una pista non era mai stata battuta fino in fondo, quella che conduce alla sua famiglia. Un servizio in esclusiva del Tg di La7 racconta un retroscena inedito sul caso di Emanuela Orlandi. Spunta un messaggio di Agostino Casaroli, un sacerdote sudamericano mandato in Colombia da Giovanni Paolo II, che risale al settembre 1983. Quando la cittadina vaticana era scomparsa da soli tre mesi, chiama in causa lo zio deceduto di Emanuela, Mario Meneguzzi.

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All’epoca il testo viaggia dalla Santa Sede a Bogotà. Il segretario di Stato dice che lo ha appreso da ambienti investigativi romani. La risposta del prete è precisa ed esplicita: "Sì, è vero, Natalina (sorella di Emanuiela ndr) è stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confidò terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima".

Mario Meneguzzi, zio di Emanuela Orlandi, - prosegue Il Tg La7 e lo riporta Open - ha un ruolo importante nel primo periodo delle indagini sul sequestro di persona per "terrorismo internazionale". Ovvero la prima (e mai riscontrata) pista per spiegare il rapimento della ragazza. Poi c’è la storia dell’identikit. I titolari dei due fascicoli d’indagine hanno fatto riferimento alla somiglianza tra Meneguzzi e l’identikit del vigile Sambuco e del poliziotto Bosco, la somiglianza tra il sospettato e lo zio di Emanuela è lampante. Le testimonianze risalgono all’ottobre del 1985. Spuntano anche contatti col Sisde.

Secondo alcuni sarebbero significative perché l’incontro, secondo i testimoni, sarebbe avvenuto prima dell’ingresso alla scuola di musica Ludovico Da Victoria. Precisamente, in corso del Rinascimento e poco prima delle 17. Pietro Orlandi sul gruppo Facebook Petizione Emanuela dopo il servizio del tg di La7 scrive: "Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna mi fanno schifo". E aggiunge: "Chiederò un incontro a Papa Francesco".

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