Poligamia, harem e cultura del "macho": così s'"intossicano" le relazioni
"E' bello avere compagna e figli, gioie della vita, ma se non c'è autonomia e se non raggiungi il tuo equilibrio da solo non potrai mai trovare partner adatti"
Poligamia e cultura del "macho": lettera di un lettore al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino
"Gentile Direttore,
da bambino ero circondato da adulti maschi che si vantavano di avere molte donne, o che fosse importante e necessario averne tante. Da mio padre, agli zii, ai grandi intorno a me, tutti uguali. Era una moda del periodo.
Di conseguenza dall'adolescenza in poi cercai sempre questa strada, l'harem, la poligamia (non il tradimento essendo una persona onesta che non ha mai tradito) e pensavo che l'unica strada per la felicità per l'uomo fosse avere tante donne. Poi ho vissuto, convivenze, matrimonio, periodi da solo, periodi poliamorosi, ed ho capito una cosa importante: una donna può bastare. Già l'ho capito un po' tardi.
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Ho anche capito che tutti quei don giovanni della mia infanzia non erano grandi uomini, ma persone piuttosto problematiche, spesso ossessionate, ma soprattutto dipendenti psicologicamente, affettivamente e sessualmente dalle donne. Non riuscivano a stare soli. Probabilmente anche loro, come me, non avevano avuto un Padre presente e consapevole, modelli maschili positivi e maturi, che li avessero avviati alla conoscenza interiore. Oggi sorrido, mi fanno un po' tenerezza e pena questo tipo di maschi. Non è questo l'uomo del futuro.
L'uomo deve essere autonomo, emotivamente libero ed emancipato. L'uomo può essere da solo qualcosa di straordinario, indipendente, creatore di cose e idee. La sua felicità non risiede nell'approvazione di nessuno, neppure di una donna.
E' bello avere compagna e figli, gioie della vita, ma se non c'è autonomia, emancipazione, centratura interiore, se non raggiungi il tuo equilibrio da solo non potrai mai trovare partner adatti, avere storie durature, e non saprai mai se quelle che hai sono una scelta o un bisogno una stampella per la tua identità incompiuta. Sono felice oggi di essere ciò che sono. Non più manipolato da machismo, donne, corse in auto, dal dover dimostrare la maschilità attraverso la prepotenza. Sono felice di essere uomo e basta.. perché mi sento equilibrato, innamorato, giusto. Non ho bisogno di opinioni altrui per definirmi, sapere chi sono.
Nella mia vita ci saranno persone speciali, sarà bello averle, siamo essere umani fondati sulla socialità e non si può vivere sempre da soli finalmente potrò essere in relazione libero da schemi, dipendenze, ricatti, giochetti, vendette, ma insieme per scelta in dialogo trasparente, per costruire qualcosa di bello, una famiglia, una casa, dei figli, un futuro luminoso. Perciò quello che mi sento di dire oggi è: abbasso il macho e viva l'Uomo!!"
Articolo a cura di Fabio Barzagli, responsabile portale paternità ed infanzia (www.paternita.info)