Soli, senza amici e relazioni sociali ci si ammala e si muore prima

Tanti studi confermano lo stretto legame tra isolamento e accorciamento della vita

di Daniele Rosa
Pensionati
Cronache

Vecchiaia, amici e relazioni sociali aumentano gli anni di vita

Stare in compagnia e frequentare amici quando si è nella terza età sembra essere uno dei segreti per allungare la vita. Infatti solitudine e mancanza di relazioni sociali, per esperti e studi scientifici,  sono sempre più legate e responsabili dell’accorciamento della vita. Quello che sorprende è che ben 90 studi, che hanno indagato per decenni oltre 2 milioni di persone nel mondo, siano arrivati alle medesime conclusioni.

L’ultimo di questi studi rileva che alcune malattie come quelle cardiovascolari e alcuni tumori peggiorano quando li si confronta da soli. Il 90% degli studi è stato realizzato nel mondo economicamente sviluppato. Ebbene la solitudine aumenta del 14% il rischio di morire per qualsiasi causa.

La situazione peggiora quando si valuta l'impatto in mancanza di relazioni sociali. In questo caso  il rischio di mortalità cresce al 32%. E di ben ulteriori 5 punti negli uomini soli rispetto alle donne. Un altro aspetto dello studio analizza , su un milione di persone , gli effetti dell’isolamento sociale su una qualsiasi patologia cardiocircolatoria, il rischio di morire cresce del 34% rispetto ad altre persone.

Vecchiaia, la differenza tra isolamento sociale e solitudine 

E’ utile ricordare la differenza tra isolamento sociale ( la mancanza di amici) e la sensazione di solitudine che è molto personale. Questa differenza si riflette anche nell’evoluzione dei tumori.

Il rischio di morire per queste patologie cresce del 34% per chi ha  poche relazioni sociali, mentre scende  al 9% nel caso di coloro che si sentono soli. “Le persone che si sentono sole, ma non sono socialmente isolate, soffrono di stress per la salute mentale, ma rimangono più forti nell’affrontarlo grazie alle loro reti sociali” conferma uno degli autori della ricerca, Maoqing Wang, dell'Università Medina di Harbin, in Cina. Ma quali sono i principali  motivi che aumentano cosi tanto il rischio di morte?

Chi vive da solo, ad esempio, si prenda meno cura di sé e trova più difficile seguire uno stile di vita sano. Senza tralasciare una serie di effetti fisiologici che possono influenzare il metabolismo, il sistema immunitario e la circolazione. Infatti essere o sentirsi soli aumenta il ​​rilascio di cortisolo, un ormone che provoca una serie di effetti a cascata in tutto il corpo.

Vecchiaia, la depressione e il ruolo della testa

Un terzo fattore risiede nella testa. Teresa Moreno, membro della Società Spagnola di Neurologia, è d’accordo nel sostenere che "la depressione fa aumentare i sintomi delle malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson ed , in contemporanea, si cominciano a dimenticare sane abitudini di vita. Non è insolito che più si avanza negli anni si subiscano delle perdite, coniuge, qualche amico, e tutto questo provoca fragilità, ci si rinchiude e , fatalmente, si perdono anche i pochi rapporti. Senza contare l’atmosfera delle residenze per anziani dove, pur in mezzo alla gente, ci si sente drammaticamente soli.

Che fare allora per difendersi quando inizia l’età della seniority? Come difendere gli anziani? Oltre a sensibilizzare la popolazione contro quello che in inglese si chiama “ ageism”, la discriminazione sociale dovuta all'età, i servizi sociali e sanitari dovrebbero essere integrati. E’ necessario sfruttare il tessuto amministrativo e sociale mixando il temasociale con quello sanitario.  Sono tanti però i ricercatori convinti che sia indispensabile un rapido cambiamento sociale perché, soprattutto dopo la pandemia, sembra che, ancora una volta, gli anziani vengano dimenticati.

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