Economia
Musk ci delizia con la sua zuppa di banalità: finto "Ubermensch" senza ideali
L'apprendista stregone, in contatto con i potenti del mondo, in realtà ha interessi controversi: i nostri sogni non sono altro che marketing per le sue aziende
Dal lavoro ai diritti sociali, Elon Musk è il Dracula post-moderno che comanda un esercito di robot, avatar e automi. Analisi
L’apprendista stregone. Ha lo sguardo levigato, glabro che non riesce a dimenticare che è nato nerd per poi assurgere al ruolo di Profeta. Dell’innovazione, della rete, dell’impresa 4.0, Musk Elon, sudafricano con molte varianti, è di fatto l’uomo più ricco del mondo. Ma anche il più triste. Questo atteggiamento da “piangina” non lenisce le ferite per il bullismo subito da bambino e per l’indifferenza del padre alle sue “visioni” sempre innovative ma non sempre comprensibili o condivisibili.
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Non è Tesla ma ha usato questo logo per realizzare automobili spesso facilmente dimenticabili e per questo di successo, dove il segno, il design car è affidato probabilmente ad un algoritmo e per questo perfettamente anonimo per un pubblico di sudditi compiacenti e adoranti. Una Tesla vale più di quello che è, perché rappresenta il passaporto per la responsabilità personale, verso il pianeta, verso le città e verso le società. La Sua.
Pazienza se costa più qualsiasi altro modello simile, e se il nostro apprendista stregone ha capito perfettamente che con i sensi di colpa (dell’umanità) si fanno affari e guarda alla voce Bezos o Gates, suoi coinquilini della classifica dei miliardari in dollari, e con la passione per i viaggi planetari da milioni di dollari a posto, perché vuoi mettere poter dire: dove sei stato in ferie? E rispondere: in orbita o su Marte. Ma questo serve? Certo per costruire un ego intergalattico come il suo che comprando l’uccellino di Twitter ha pensato bene di purgare il colosso con una dieta da cavallo, senza ritorno, e con la faccia livida di chi non ha bisogno di vincere per avere ragione.