Vaticano, l'ex revisore dei conti fa causa alla Chiesa: "Soldi ai partiti"

Libero Milone, cacciato nel 2017 va al contrattacco: "Le mie dimissioni sono state estorte". Richiesta risarcimento danni da 10 mln di €

Cronache

Vaticano, Libero Milone riapre il caso. Chiesti 10 mln di € alla Chiesa

Lo scandalo Vaticano si riapre con le clamorose accuse dell'ex revisore dei conti nei confronti della Santa Sede. Libero Milone, cacciato nel 2017, in seguito ai sospetti affari finanziari finiti al centro di una maxi inchiesta - si legge sulla Stampa - adesso ha deciso di passare al contrattacco, facendo causa alla Chiesa. L’ex revisore parla di “buste con contanti, affari sospetti e soldi ai partiti" e chiede un risarcimento danni di quasi 10 mln di €. Un capitolo di una battaglia che ha anche un altro fronte, visto che la gendarmeria indaga su Milone con l'ipotesi di peculato.

Adesso gli ex revisori - riporta il Messaggero - chiedono che «Accertata l'invalidità per vizio di volontà (violenza) e la conseguente inefficacia delle dimissioni estorte» condanni la Segreteria di Stato, nella persona del cardinale Pietro Parolin - legale rappresentante della Santa Sede. Si chiede la "corresponsione del compenso pattuito fino all'esaurimento dell'incarico a tempo determinato loro conferito" e "al risarcimento del danno per la lesione subita dalla loro immagine professionale a causa del carattere calunnioso del loro allontanamento". A conti fatti 9milioni e 278mila euro.

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