Esteri
Ue, ogni Stato fa come gli pare: non è l'Europa che sognavamo
Vengono firmati trattati su tutto e per tutto, con scadenze certe, per poi scoprire che non c’è seguito
Europa: come un paio di pantaloni stretti, che se provi a chiuderli ti fanno male
Già alle elementari, negli anni ‘60, ci insegnavano che era necessario avere una nazione in comune per tutti gli abitanti dell’Europa. Ovviamente questo ci portava a considerare l’opportunità di vivere in pace con i tedeschi, i francesi ecc. La nozionistica prevedeva anche di conoscere quelle persone che si erano prodigate per mettere una pietra sopra alle atrocità commesse nella II Guerra Mondiale, perché il futuro potesse essere migliore rispetto al passato. Il messaggio del “vogliamoci bene”, per quanto mi riguarda è passato, poi ai bimbi, che non sono maliziosi, questa visione pareva molto interessante.
Come moltissimi di Voi ho avuto la fortuna di vedere nascere l’Europa con tanti accordi (CECA, EURATOM ecc.) e quello che ne ha fatto la differenza e probabilmente ha dato una accelerata è stata la caduta del muro di Berlino. Oggi dopo avere avuto l’unione monetaria (non per tutti) i 27 Paesi che compongono l’Europa sembra che ad ognuno l’Europa sia come avere indossato un paio di pantaloni troppo stretti e se provi a chiuderli ti fanno male.
Perché dico questo? Per non tornare troppo indietro nel tempo segnalo alcuni eventi che sono accaduti recentemente: la Francia chiude le porte per i “migranti”, la Germania intreccia rapporti di sudditanza con la Russia e con la Cina, l’Olanda con il mercato del TTF se ne strafrega del prezzo del gas perché ha introiti miliardari, non previsti, il Lussemburgo sembra diventato un paradiso fiscale dove anche i fondi Comuni d’Investimento trovano riparo nella bassa fiscalità, la Spagna silenziosamente mette tasselli nella scacchiera europea … potrei dilungarmi ulteriormente, ma non voglio offendere il buon senso. Il Parlamento Europeo, su “suggerimento” dei Commissari promulga Direttive e regolamenti che ben poco hanno a che fare con il vivere quotidiano della gente.
Vengono firmati trattati su tutto e per tutto, con scadenze certe, per poi scoprire che non c’è seguito. Aveva ragione il mio mio Maestro (che aveva fatto la Guerra in Russia) che ripeteva in continuazione l’Europa la farete voi, ma siamo sicuri che ne verrà fuori qualcosa di buono? Essere ottimisti non vuol dire essere stupidi, se ti ci metti di “buzzo buono” sicuramente qualcosa puoi cambiare. A tutte le persone di buona volontà ricordo che i buoni princìpi sono la base per fondare o rifondare il futuro, se non nostro almeno per le nostre generazioni. E l’Europa che sognavo?
Est modus in rebus, sunt certi denique fines – quo ultra citraque nequit consitere rectum – C’è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini – al di qua ed al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta (Quinto Orazio Flacco).