Bce e rialzo tassi, paura recessione. Urso: ”Rischio contagio dalla Germania"

I timori del ministro delle Imprese e il Made in Italy: "Con la recessione gravi conseguenze per l'Italia"

di Redazione Economia
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Rialzo dei tassi, "Alla Bce chiediamo cautela, rischiamo che la recessione tedesca si espanda"

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, interviene ai microfoni di Radio 24 a proposito dei continui rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. "Alla Bce chiediamo prudenza e cautela nel procedere su una strada che finora non ha avuto effetti sull’inflazione, se non quello di bloccare la crescita europea e spingere la Germania in recessione”.

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In questo modo – aggiunge Urso - “gli interventi ripetuti pesano solo sui tassi di interesse che le banche realizzano sui mutui e sulle famiglie", che conclude: "Il nostro problema è la recessione tedesca in questo momento e il rischio che questa recessione possa contagiare altri paesi. D'altra parte il nostro sistema industriale è legato in maniera indissolubile a quello tedesco e ogni cosa che accade in Germania ha ripercussioni anche in Italia".  

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Urso: “Il governo è coeso, la Borsa italiana è quella che più cresce in Ue”

"La Borsa italiana ha segnato un record: è la borsa che più è cresciuta in Europa in questo semestre. I mercati ci dicono che il governo italiano è quello che sta meglio operando perché appare più coeso, più stabile, più lineare nella rotta". È quanto ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy nell'intervista a Radio 24.

E sulle accuse alla ministra del turismo, Daniela Santanchè, Urso smentisce le fibrillazioni: "Santanchè ha scelto di andare in parlamento a chiarire", osserva, "è giusto che l'abbia fatto, lo ha deciso lei e questo le fa onore e aspettiamo quello che dirà in quel contesto".

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Mes, Urso: "Non ci sono Paesi che vogliano utilizzarlo"

Quanto al Mes e alla domanda sull'ipotesi di un rinvio della ratifica al 2024, Urso risponde che "è il parlamento, espressione della volontà dei cittadini, che deve decidere" e "non ci sono Paesi europei che aspirano ad usare il Mes e chiedono di utilizzarlo come certamente non lo faremo noi".

"È una decisione - per Urso - che può essere presa con sufficiente ponderatezza, magari facendolo in un tempo in cui si possa mettere insieme a questioni di straordinaria importanza, in quella logica di pacchetto che è l'unica che possa garantire l'interesse nazionale" insieme al patto di stabilità, all'unione bancaria e alla politica industriale.

 

 

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