Big Tech, i grandi licenziamenti tra fake news e verità

Solo Mark Zuckenberg conferma le previsioni sbagliate

di Daniele Rosa
Economia

Big Tech, i grandi licenziamenti tra fake news e verità

 

I grandi licenziamenti degli ultimi mesi nelle Big Tech americane, oltre 50000 unità, devono essere valutati in una maniera più realistica e non come sono stati venduti all'opinione pubblica. E cioè come se tutto il mondo dei  grandi network fosse investito da uno tsunami senza ritorno. Potrebbe essere stato fatto ,invece, un errore di comunicazione e soprattutto di calcolo. A onor di verità Google, Amazon, Microsoft, Meta e Apple nell’ultimo triennio hanno assunto più o meno un milione di lavoratori. Dai recenti tagli solo Apple, per il momento, è stata esente. Certo che la diffusa tendenza ai licenziamenti sorprende un po’ per due motivi : il primo perchè tocca realtà che sembravano volare spedite verso il futuro, il secondo perchè pur in una situazione di inflazione complessa l’economia americana sta crescendo e il mercato del lavoro negli Stati Uniti è più che frizzante, con un tasso di disoccupazione al 3,5%,al minimo dell’ultimo mezzo secolo.

Big Tech, una realtà economica diversa dopo il boom nato nella pandemia

I nuovi licenziamenti hanno una motivazione sinteticamente spiegata da Sundar Pichai, Ceo di Google durante l’annuncio di tagli per 12 mila posti di lavoro “Assumere o licenziare dipende dalla realtà economica in cui ci troviamo" . La pandemia con le sue chiusure aveva accelerato il business di tutti i social. Ora la realtà economica è cambiata ed in aggiunta è diminuita la forte domanda di prodotti e servizi alle aziende tecnologiche durante il Covid. Stante questa situazione le Big Tech si sono trovate con un rallentamento dei ricavi ed una crescita dei costi, conseguenza logica quasi per tutte: diminuzione dei profitti. Approfondendo invece la realtà conuno sguardo un po' più largo si vede che le Big Tech, dietro a queste notizie del periodo, hanno  fatto, negli ultimi tre anni,  aumenti senza precedenti del personale.

Big Tech, un raddoppio di assunzioni in 5 anni

Dalle relazioni annuali si puo’ infatti vedere che i giganti tecnologici sono passati da circa 1 milione di dipendenti nel 2017 a due milioni nel 2022. Un esempio di questa crescita è quello di Amazon.  566.000 lavoratori nel 2017; 798000 nel 2019; 1.608.000 dipendenti nel 2021. Nel 2022 un calo a 1544000. 18000 lavoratori pari all’1% della sua forza lavoro. Anche Meta ha annunciato un taglio di 11.000 posti di lavoro ma negli ultimi tre anni l'azienda ha raddoppiato i posti lavoro di 45.000 unità. Il gruppo di Google, Alphabet, ha raddoppiato la sua forza lavoro negli ultimi cinque anni (da 88.000 dipendenti nel 2017 a 187.000 circa nel 2022). Ora l'azienda ha annunciato 12.000 licenziamenti ( 6% della forza lavoro).Microsoft, che ha annunciato un taglio di 10000 dipendenti, nel triennio è passata da 77000 a 221000 dipendenti (5% )nel 2022.

Big Tech, solo Apple non ha annunciato licenziamenti

L’unico gigante tra i Big Five, che per il momento ha evitato licenziamenti, è Apple. Ma è anche vero che il gruppo di  Tim Cook è stato il più "frenato" nelle assunzioni. Solo 27.000 persone assunte nel triennio fino alle 164.000 del 2022. La sintesi del momento è chiara: le cinque grandi tecnologiche hanno quasi raddoppiato la loro forza lavoro in tre anni, anche attraverso acquisizioni. Al solito Mark Zuckerberg è stato il più sincero e realista “All'inizio del Covid, l'e-commerce ha fatto crescere enormemente i ricavi.Molti di noi pensavano che questo trend sarebbe continuato anche dopo e quindi abbiamo tutti investito. Sfortunatamente, questo non è andato come previsto. Ho sbagliato e me ne assumo la responsabilità".

 

 

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