Bonus busta paga, si alza la soglia a 3000 euro: cos'è e come funziona
Nuovi aiuti in arrivo per i lavoratori italiani: la soglia del bonus busta paga fissata in precedenza a 600 euro passa in automatico a 3000 euro
Bonus busta paga 3000 euro: cos'è, come funziona, a chi spetta
Da 600 a 3000 euro: questa la soglia entro cui le aziende possono riconoscere premi e bonus ai dipendenti senza pagare le tasse sulle somme erogate è salita di 2400 euro. Il tutto grazie all'effetto del nuovo decreto Aiuti (quater) approvato dall'esecutivo. Il governo a guida Meloni ha infatti confermato il bonus busta paga (ex 600 euro) introducendo un innalzamento della soglia a 3000 euro. Ma come funziona nel dettaglio il "nuovo" bonus busta paga? La soglia fissata a 3000 euro servirà ai datori per riconoscere, qualora lo volessero, le agevolazioni spettanti ai propri dipendenti senza dover pagare le tasse, così da sostenere il reddito dei lavoratori, messo a dura prova dall’inflazione che ha portato inevitabilmente una perdita del potere d’acquisto degli stipendi. Gli aiuti saranno poi annuali e non mensili.
Bonus busta paga 3000 euro e taglio del cuneo fiscale: gli aiuti in campo
Ma non solo bonus busta paga. Il governo starebbe valutando anche l'introduzione di nuovo taglio del cuneo fiscale per il 2023, che permetterebbe ai lavoratori di tirare un respiro di sollievo. Di che cosa si tratta nello specifico? Sostanzialmente, la differenza tra il lordo corrisposto dal datore di lavoro e il netto che il lavoratore percepisce in busta paga. Per ora il governo a guida Meloni avrebbe intenzione di lasciare il cuneo al 2%. L' obiettivo è però aumentare i punti percentuale gradualmente fino ad arrivare al 5% .
Qual è quindi il motivo dietro il quale l'esecutivo punta a nuovi aiuti, aumentando in primis la soglia del bonus busta paga? In Italia c'è un evidente problema di stipendi rimasti fermi e il problema dell’inflazione ha aumentato ancor di più il problema, danneggiando il potere d’acquisto degli italiani. Ecco perché il bonus busta paga rappresenta una delle modalità possibili per aumentare lo stipendio dei lavoratori. Ma dall'altra barricata restano le aziende: non si può pretendere che il peso dell’incremento gravi solo su di loro, già danneggiate e in crisi a causa di inflazione e rincari energetici.
Bonus busta paga 3000 euro e l'incognita inflazione
Il governo avrebbe infatti intenzione di muoversi seguendo due direzioni: da una parte le aziende saranno incentivate ad aumentare gli stipendi, riconoscendo a loro stesse la possibilità di erogare bonus e premi esentasse; dall’altra si interverrà sull’imposizione fiscale che grava sulle retribuzioni, ponendosi come obiettivo un taglio ulteriore del cuneo fiscale come abbiamo già accennato qui sopra. In questo modo il lavoratore vedrà aumentare il proprio stipendio netto senza costi ulteriori per l’azienda perché il lordo non subirà aumenti.
“Daremo la possibilità alle imprese di erogare un premio ai dipendenti, ha dichiarato Federico Freni, il sottosegretario all’Economia, esente da tassazione fino a 3.000 euro. Le imprese potranno così aiutare i dipendenti a fronteggiare il rincaro del costo della vita senza l’interposizione di un cuneo fiscale e senza cristallizzare aumenti salariali che potrebbero risultare insostenibili.“
I dubbi dell'esecutivo ruotano quindi tutti attorno a un'incognita: l'inflazione. Il rialzo dei prezzi dovrebbe decrescere a partire da inizio 2023. Freni ha affermato che “se, come gli indicatori ci dicono, il prezzo del gas è destinato a calare e stabilizzarsi, anche l0inflazione calerà. Ci attendiamo segnali importanti dal secondo trimestre 2023".