Calenda-Landini, scontro totale. Il capo della Cgil: "Ne dovrà rispondere"
Il caso Magneti Marelli e il timore verso la famiglia Agnelli. Il sindacalista rigetta le accuse e minaccia le vie legali. Il leader di Azione: "Non mollo"
Calenda-Landini, scontro senza esclusione di colpi. Nessuno dei due è disposto a fare un passo indietro
Ormai è guerra aperta tra Calenda e Landini, il leader di Azione nei giorni scorsi era stato durissimo nei confronti del capo della Cgil accusandolo apertamente di non aver fatto nulla sul caso Magneti Marelli perché impaurito dagli Agnelli. Questa la sua frase a Tagadà su La7: "La sinistra e la Cgil da quando la Repubblica è stata comprata dagli Elkann non dicono più nulla, hanno smesso la battaglia". La replica di Landini non si è fatta attendere e oltre a respingere le accuse il leader della Cgil ha detto di valutare anche le vie legali. "Io non scendo al livello di questo genere, non mi ci metto. Io sono abituato a portare rispetto. E qui vedo mancanza di rispetto, Calenda ne dovrà rispondere", tuona Landini. "A me interessa quello che pensano i lavoratori della Marelli e della Fiat, sanno cosa la Cgil e la Fiom hanno fatto in questi anni".
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E aggiunge il sindacalista: "Calenda ha fatto anche il ministro, dovrebbe assumersi le responsabilità di quello che i governi non hanno capito rispetto a quello che sta succedendo". "Non accetto - ha detto Landini a Radio 24 - questo livello di confronto perché manca di rispetto non a me ma a tutta la Cgil. Di questo deciderò che cosa fare nei prossimi giorni, perché il rispetto alle persone e all’organizzazione va mantenuto. Credo che per noi parli quello che abbiamo fatto, se c’è un’organizzazione che in questo paese si è battuta, anche da sola, contro chi era al governo e contro il paese, è stata la Cgil e la Fiom".