Davos è già un flop, lo specchio di un mondo che va verso il transumanesimo
Pressioni inflazionistiche, Ucraina, pandemia e diseguaglianze: dal Forum economico si elencano problemi, senza attuare vere strategie comuni
Forum di Davos 2023, dalla rozzezza degli economisti alla mancanza di ideali: il commento
Oggi, 18 gennaio 2023, è il terzo giorno di lavori al Forum di Davos. Scorrendo la miriade di informazioni interessanti, mi imbatto in questa frase: “I governi e le banche centrali potrebbero trovarsi ad affrontare pressioni inflazionistiche ostinate nei prossimi due anni, anche in considerazione del potenziale prolungamento della guerra in Ucraina, delle continue strozzature causate da una persistente pandemia e delle guerre economiche che stimolano il disaccoppiamento della catena di approvvigionamento. (Omissis) Anche se alcune economie dovessero registrare un atterraggio economico più morbido del previsto, la fine dell'era dei bassi tassi di interesse avrà conseguenze significative per i governi, le imprese e i privati".
La nota continua: "Gli effetti a catena saranno avvertiti in modo più acuto dalle fasce più vulnerabili della società e dagli Stati già fragili, contribuendo all'aumento della povertà, della fame, delle proteste violente, dell'instabilità politica e persino al collasso degli Stati. Le pressioni economiche eroderanno anche i guadagni ottenuti dalle famiglie a medio reddito, stimolando il malcontento, la polarizzazione politica e le richieste di maggiori tutele sociali nei Paesi di tutto il mondo".
La nota conclude: "I governi continueranno ad affrontare un pericoloso gioco di equilibri tra la protezione di un'ampia fascia di cittadini da una crisi prolungata del costo della vita, senza incorporare l'inflazione, e la copertura dei costi del servizio del debito, mentre le entrate sono messe sotto pressione dalla recessione economica, da una transizione sempre più urgente verso nuovi sistemi energetici e da un ambiente geopolitico meno stabile. La nuova era economica che ne deriverà potrebbe essere caratterizzata da una crescente divergenza tra Paesi ricchi e poveri e dal primo arretramento dello sviluppo umano da decenni a questa parte".
Condivido qui questa analisi, per nulla originale, per sottolineare ciò che manca completamente: una visione politica. Il “potenziale prolungamento della guerra in Ucraina” e la “persistente pandemia” sono (tra) i presupposti che potrebbero condurre al “primo arretramento dello sviluppo umano da decenni a questa parte”. Il mondo retto dagli economisti è così: totalmente privo della prima capacità richiesta a chi abbia la responsabilità di governare i propri simili: una visione politica.
Nella società mercantilistica dell’Occidente - tutta basata sul mutuo a interesse – la nostra relazione con la società è limitata a ciò che vedono gli economisti. Un filosofo osserverebbe che la società non è soltanto una serie di relazioni economiche, un politico che la società può essere plasmata da un’azione correttiva basata su un’ideologia, un giurista che il fondamento della convivenza civile è nel contratto sociale. Un economista analizza i rapporti economici (a beneficio dello status quo, almeno se invitato a Davos) e si ferma lì.
Che cos'è il transumanesimo Il transumanesimo è un movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana. |
A mio modo di vedere, la supremazia assoluta degli economisti è di una rozzezza oscena. Da giurista, preferirei chi ha a cuore le idee o i diritti. Se fossi religioso, opterei per i capi religiosi. Gli unici esseri umani che hanno ancora una carica ideale (e mi spiace notarlo: dato che da agnostico non posso condividerla) sono proprio questi ultimi. Eppure, le nostre sorti sono decise da economisti.
Abbiamo lasciato che la modernità fosse governata unicamente dagli economisti e dagli informatici. Così - ancora una volta, come mi è capitato dopo la lettura dei tre libri di Klaus Schwab – spengo il computer convinto che la dissidenza nulla possa contro lo strapotere dell’economia. Il risultato sarà il transumanesimo.