Ddl Capitali, la Lega cambia le regole. Stop favori a chi ha il 20% nei cda
Il tema è reso caldo dalla battaglia in corso per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca. Ecco cosa può succedere ora
Ddl Capitali, cambiano le regole per la presentazione delle liste nei cda
La Lega interviene sulle regole per le presentazioni delle liste per i cda, il partito di Salvini prova a mitigare i paletti per la composizione dei consigli di amministrazione: quorum più bassi e niente favori alla lista con più del 20%. Queste le proposte di riforma - si legge su Milano Finanza - contenute negli emendamenti al Ddl Capitali presentati in commissione Finanze del Senato dal presidente Massimo Garavaglia. Sono solo alcuni dei correttivi proposti nei 29 sub-emendamenti che normano l’istituto della lista presentata dagli amministratori uscenti. Il tema è reso caldo dalla battaglia in corso per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca e poi, tra un anno e mezzo, di quello di Generali (che nell’aprile 2022 vide scontrarsi due liste contrapposte, una del cda e una degli azionisti Del Vecchio e Caltagirone).
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I correttivi - prosegue Milano Finanza - puntano a limare le norme proposte dai relatori Fausto Orsomarso (Fdi) e Dario Damiani (Forza Italia) nel loro emendamento: il testo-base dei due relatori prevede ad esempio che per presentare propri candidati serva l’ok di quattro quinti degli amministratori. Inoltre i nomi in lista dovranno poi essere il doppio dei posti da assegnare, al fine di farli votare uno per uno dall'assemblea. Al contrario, nella proposta di Garavaglia si prevede che i consiglieri non spettanti alla lista del cda, qualora questa sia la più votata, siano assegnati in proporzione ai voti ottenuti dalla lista di minoranza, In ogni caso alla seconda lista dovranno andare almeno due componenti. Per la prossima settimana intanto è atteso un possibile intervento del governo.