Eredità Berlusconi, lascito azionario a Fascina e l'impero da 4 mld ai figli
L’ex premier avrebbe pianificato con i suoi legali ogni particolare della successione. Tutto ruota intorno al controllo di Fininvest. Il ruolo chiave di Marina
Eredità Berlusconi, l'incognita Villa Certosa: il gioiello da 259 mln
La morte di Silvio Berlusconi apre lo spinoso capitolo dell'eredità. Durante il primo ricovero del mese scorso, Il Cavaliere aveva convocato i suoi cinque figli in ospedale, forse per esprimergli le sue volontà finali. L’ex premier - si legge sul Corriere della Sera - avrebbe pianificato con i suoi legali ogni particolare della successione. Lo snodo più importante e delicato è nel controllo della Fininvest, la holding di famiglia al vertice del gruppo. È Fininvest che incassa i dividendi delle aziende operative (Mediaset, Mediolanum, Mondadori ecc), li gestisce, li investe per poi distribuire gli utili alla famiglia. La partita della successione, amichevole o competitiva che sia, si gioca lì, in Fininvest. Il patrimonio che va agli eredi è stimabile oggi in circa 4 miliardi, calcolando la quota di patrimonio netto della capogruppo e altri beni fuori dal suo perimetro. Da Fininvest, subito dopo la morte di Berlusconi, è arrivato un messaggio forte e chiaro per il dopo Silvio: "Tale patrimonio resterà alla base di tutte le nostre attività, che proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto".
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Sull’assetto attuale, - prosegue il Corriere - cristallizzato da anni, potrebbero intervenire variabili introdotte dall’ex premier nelle sue eventuali ultime volontà. Per esempio è da vedere se il Cavaliere (titolare del 61,2% di Fininvest) ha dato indicazioni precise sulla sua quota disponibile di patrimonio. Anche questo passaggio, che dovrebbe riguardare un terzo dei beni, potrebbe essere stato disciplinato già da tempo. Altre incognite: vi è stato un lascito azionario a Marta Fascina? Oggi la struttura di controllo è totalmente italiana e alla luce del sole. La presidente da molti anni è Marina Berlusconi e il consiglio di amministrazione è un mix di famiglia e manager, tra cui i fedelissimi Adriano Galliani e Salvatore Sciascia. Marina e Pier Silvio hanno il 7,65% a testa attraverso le loro holding personali mentre Barbara, Luigi ed Eleonora hanno raccolto le loro quote (21,4%) in una società comune. A chi il gioiello dell'impero, Villa Certosa che vale 259 milioni? Tutto è scritto nel suo testamento. Gli atti dovrebbero essere custoditi nello studio Rlcd Notai in via Mario Pagano a Milano.