Luigi, Galliani e Confalonieri esclusi dal testamento di Berlusconi

L'ultimo figlio, ma anche gli amici di una vita: ecco perché il Cavaliere non li ha inseriti nelle sue ultime volontà

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Luigi Berlusconi, Adriano Galliani e Fedele Confalonieri esclusi dal testamento di Silvio: i motivi


 

Il figlio Luigi, l’amico “di crociera” Fedele, il compagno di mille trionfi sportivi Adriano: alla lettura del testamento di Silvio Berlusconi si notano subito tre grandi mancanze. La prima riguarda l’ultimo genito del Cavaliere, che non viene menzionato insieme agli altri fratelli nell’addendum che l’ex premier aveva redatto lo scorso anno durante il suo primo ricovero al San Raffaele. Gli altri due sono di Adriano Galliani e di Fedele Confalonieri. In particolare, in quella lettera, che dispone le donazioni da 100 milioni al fratello Paolo e a Marta Fascina e di 30 milioni a Marcello Dell’Utri, manca il nome del figlio Luigi. Perché?

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Il testamento di Silvio Berlusconi

Una dimenticanza? Difficile crederlo, anche perché la lettera è stata vergata di fronte a testimoni (la stessa Fascina e il notaio Arrigo Roveda) ed è improbabile che nessuno avrebbe alzato il ditino per dire “occhio che stai scordando un figlio”. Dunque come va letta la mancanza di Luigi? Intanto, come un segnale – conclamato dalla scelta di rendere Marina e Pier Silvio i veri “domini” di Fininvest – che per i figli di secondo letto si era scelta già da tempo una strada diversa. D’altronde, la deludente esperienza di Barbara al Milan insegna che forse è meglio separare affetti e business

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Da tempo il più piccolo dei figli Berlusconi si è messo in attività alternative, investendo in società innovative e di fatto divenendo, più che un manager, un imprenditore. Certo è facile pensare che l’assenza tra i destinatari della lettera non abbia fatto piacere. E apre una domanda: che nel periodo antecedente la malattia del Cav. il rapporto con il figlio si sia incrinato per qualsiasi motivo?

Su Galliani e Confalonieri il discorso è più ampio. Adriano è stato per decenni il capo indiscusso del Milan, trasformando una squadra da retrocessione in uno dei team più forti di tutti i tempi. Era la compagine di Arrigo Sacchi, della difesa impenetrabile di Franco Baresi, Paolo Maldini, Mauro Tassotti e Alessandro Costacurta, degli olandesi delle meraviglie. Un ciclo che si è poi ripetuto sotto la guida di Carlo Ancelotti, capace di vincere due Champions League. Dopo la fine della seconda stagione vincente Galliani venne accompagnato alla porta – non senza polemiche – per far posto a Barbara Berlusconi. In realtà poi la frattura si ricompose e i due tentarono una difficile convivenza che si concluse rapidamente. 

Dunque, più d’uno ritiene che Galliani sia stato ampiamente ricompensato con oltre 30 anni di stipendi (visto che è stato amministratore delegato del Monza). E, soprattutto, pare che per lui sia pronto un posto al Parlamento europeo nelle liste di Forza Italia.

E Confalonieri? Anche in questo caso appare evidente che i tanti anni al vertice di Mediaset siano stati visti come una ricompensa sufficiente. L’ultimo bilancio parla di uno stipendio da due milioni di euro. Il compagno di mille avventure lasciato fuori dal testamento è uno scandalo? Fonti accreditate riferiscono che in realtà lo stesso Confalonieri non si attendesse granché, mentre i 30 milioni destinati a Dell’Utri potrebbero rappresentare una sorta di risarcimento per le traversie giudiziarie che l’hanno visto condannato a sette anni di carcere nel 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa. Qualche riserva sul testamento di Berlusconi rimane. Che dire, ad esempio, di un altro storico sodale di Berlusconi, l'ex-avvocato (poi radiato) Cesare Previti?
 

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