Iren, premiate a Genova le 10 migliori tesi dedicate alle sfide ESG

Dal Fabbro (Iren): "Quello di oggi è un evento focalizzato su ambiente, società e governance, importante sia per la città di Genova che per Iren"

di Francesca Biasone
Corporate - Il giornale delle imprese

Iren, "ESG Challenge": una giornata per promuovere il confronto tra imprese, istituzioni e giovani talenti sul tema dello sviluppo sostenibile

Si è svolto oggi a Genova, presso Porta Siberia (piazza Porto del Molo), l'evento internazionale "ESG Challenge Iren 2022", che ha visto la premiazione delle 10 migliori tesi triennali o magistrali sul tema della sostenibilità e delle sfide ESG (Environmental, Social and Governance) prodotte da studenti laureandi, laureati, dottorandi o dottori di ricerca. Il "Premio ESG Challenge Iren 2023" è stato istituito da Iren con l'obiettivo di favorire il dialogo tra il mondo della formazione e della ricerca e gli operatori economico-finanziari, oltre che per spronare i giovani talenti a interessarsi sempre di più al tema della sostenibilità, pensando al loro futuro. A ciascuna delle 10 virtuose tesi selezionate è stato assegnato un premio dell’importo di 1.000€. 

L'evento si è articolato in una serie di panel incentrati sulle sfide per lo sviluppo sostenibile, sulla just transition e sul ruolo di investitori, operatori finanziari e imprese come acceleratori dello sviluppo sostenibile. A presenziare e intervenire nel corso del dibattito, tra gli altri, Luca Dal Fabbro, Presidente Iren, Giorgio Vittorio Armani, amministratore delegato Iren, Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Selina Xerra, Direttore CSR e Comitati Territoriali Iren, Gaia Ghirardi, Head of Policy and Sustainability Cassa Depositi e Prestiti, Anna Tanganelli, CFO Iren e Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy BPER Banca. Gli esperti si sono confrontati sulle prospettive della crescita sostenibile.

Iren, presentate le 12 sfide ESG più urgenti per il 2023

È importante in questo momento, a un mese esatto dall'inizio del 2023, porre l'attenzione sulle sfide ESG più urgenti a livello mondiale: Iren, da sempre impegnata nella sensibilizzazione dei cittadini sulla cultura della sostenibilità, ne ha individuate 12, con il supporto di ETicaNews. Questi temi sfidanti mirano ad accompagnare lo sviluppo sostenibile nel 2023 ed evidenziano l'importanza di un dialogo tra imprese, istituzioni e ricerca, affinché scienza e progresso uniscano le forze per raggiungere la sostenibilità economica e sociale del Pianeta. Un cambio di passo è possibile già dal prossimo anno, in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030, focalizzandosi su 4 aree di interesse: sistema, stakeholders, territorio e innovazione.

Clima in azione: l'obiettivo è emissioni zero rappresenta un’urgenza, ma può essere anche un'occasione per creare nuova occupazione e opportunità economiche. La sfida è affrontare in modo efficace la messa a terra degli impegni a livello globale sulla riduzione delle emissioni, individuando le leve per coinvolgere i protagonisti privati del sistema economico-finanziario.

Risorse circolari: la produzione deve essere pensata in ottica circolare, coniugando innovazione e sostenibilità; i prodotti non devono avere una fine, ma devono rigenerarsi, diventare nuovi prodotti. La sfida è accelerare lo sviluppo della simbiosi industriale e della cultura della responsabilità del prodotto in chiave di economia circolare.

Patrimonio in natura: elementi e contesti naturali, foreste, corsi d’acqua, piantagioni agricole, rappresentano un patrimonio finora dato per scontato. La sfida sta nel costruire un sistema in grado di valorizzare il capitale naturale, riconoscendone il potenziale intrinseco, per incentivare ulteriormente gli investitori e le imprese.

Just Transition: è l’idea di una transizione energetica giusta e inclusiva, che non dimentichi nessuno. Bisogna intervenire per garantire diritti e mezzi di assistenza ai lavoratori. La sfida è modernizzazione e ristrutturazione industriale, innovazione tecnologica e dei processi, delle professioni e dei servizi, cancellare il timore di una retromarcia e agire nell'aspettativa di un'accelerazione della transizione.

Valore condiviso: la sfida per le aziende è generare impatto e valore condiviso per la società, per l'ambiente e per l'economia, che poi è anche una strategia imprescindibile per miglioare la competitività.

Persone&Rispetto: ESG significa anche rispetto dei diritti umani e corrette condizioni di lavoro. La sfida consiste nell'alzare il velo sulle problematiche nascoste nella supply chain.

PMI al passo: la over-regulation sta richiedendo un enorme sforzo alle piccole e medie imprese, ma non possono restare indietro. La sfida è consentire alle PMI della supply chain, le meno attrezzate per seguire gli aggiornamenti sulla sostenibilità, di comprendere, prima ancora di “eseguire” le richieste ESG provenienti dal committente.

Stakeholder engagement: i portatori di interesse sono fra i protagonisti delle tematiche e il loro ruolo è cruciale per comprendere l’identità ESG di un’azienda. La sfida è rendere gli stakeholder una controparte necessaria per misurare la materialità e l’impatto.

Inclusione e talenti: le aziende devono iniziare a chiedersi come creare coinvolgimento e condividere obiettivi, risultati cultura aziendale della sostenibilità con i giovani talenti assunti. La sfida è definire una strategia per coinvolgere, creare cultura condivisa, includere e valorizzare i giovani nella loro diversità.

Misurarsi: chi stabilisce se un'impresa rispetta i punti ESG o meno? Si moltiplicano le tipologie di score e aumenta la decorrelazione tra gli stessi, ma arriverà una regolazione europea. La sfida è imparare a misurare i dati sul campo, comprendere la necessità del confronto con il mercato e i competitor, adottare kpi e modelli di scoring che supportino la propria materialità.

Finanza sostenibile: le banche devono alzare l'asticella e accompagnare le nuove esigenze dei propri clienti; sono infatti spinte a ridisegnare le proprie politiche di credito sulla base della profilazione ESG del cliente. La sfida è rappresentata dal favorire un nuovo rapporto tra istituti e azienda, per renderli alleati nell’upgrade Esg, a partire dalle relazioni con la propria supply chain.

DigitalESG: l'ESG vuole e deve diventare anche digitale, le informazioni e i dati sulla sostenibilità sono molti e richiedono di essere catalogati con una rapida digitalizzazione lungo l’intera filiera. La sfida è promuovere nuovi sistemi di raccolta, ma anche nuove frontiere di certificazione del percorso delle informazioni.

Le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente Iren e Giorgio Vittorio Armani, amministratore delegato Iren ad affaritaliani.it

 

Iren è una multiutility che integra sostenibilità e fattori ESG nella strategia di business e nelle proprie pratiche quotidiane. Una sfida che il Gruppo oggi apre anche ai cittadini, in un dialogo che vuole e deve coinvolgerli, per stimolare la conoscenza e la cultura della sostenibilità. La volontà di Iren è infatti quella di essere un partner di riferimento nei territori e di affermarsi come leader nella transizione ecologica.

"Quello di oggi è un evento focalizzato su ambiente, società e Governance, importante sia per la città di Genova che per Iren perché riuniamo intorno a un tavolo professori, startup, istituzioni provenienti da tutto il mondo. Il dialogo fra mondo economico e accademico è soprattutto per i giovani, per il loro futuro" ha commentato Luca Dal Fabbro, Presidente Iren, ai microfoni di affaritaliani.it a margine della cerimonia.

Giorgio Vittorio Armani, amministratore delegato Iren, in merito alla prospettiva di sviluppo sostenibile dell'Europa, ha dichiarato: "La crisi che stiamo vivendo in questo periodo è molto profonda e viene da lontano, ci vorranno circa 2 o 3 anni per ristabilizzare i costi dell'energia. Alcuni interventi possono essere operati dal punto di vista normativo e l'Europa lo sta facendo. La scelta di sostenibilità è anche una scelta di indipendenza, ed è la scelta giusta perché è innanzitutto quella più economica e consente di produrre energia nel continente europeo senza dipendere da terzi; inoltre è una scelta tecnologica, che consente di creare sposti di lavoro ad alto valore aggiunto". 

 

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