Salvini si prende la Rai: "Basta con i superstipendi, aboliremo il canone"

Il piano industriale potrebbe essere l'ultimo atto di Fuortes come AD della Rai. Il leader della Lega torna a pesare: ecco perché

di Marco Scotti
Matteo Salvini comizio a Pontida
Economia

Salvini: "Basta con i superstipendi"

Forte del risultato ottenuto alle ultime elezioni regionali, Matteo Salvini torna a parlare ai microfoni di Telelombardia e 7Gold, due emittenti locali della Lombardia. E lo fa parlando proprio di tv, concentrandosi sulla Rai. Ancora forte l'eco delle polemiche nel post-Sanremo, soprattutto per la performance di Fedez (che ha strappato la foto del viceministro Bignami e ha poi invitato alla legalizzazione delle droghe leggere) e di Rosa Chemical, che ha portato il gender fluid sul palco dell'Ariston.

“C’è da fare una riflessione sul canone, su quanto costano alcuni superstipendi e sul ruolo di alcuni agenti” dice Salvini. “Va ripensato profondamente il ruolo del servizio pubblico” anche guardando a come funziona “in altri Paesi europei”, aggiunge. Una minaccia neanche troppo velata per alcuni conduttori (Fabio Fazio in testa) che sono da sempre tacciati di vicinanza al centro-sinistra e che percepiscono emolumenti notevoli. Dovrebbero rimanere al sicuro gli 1,7 milioni lordi di Bruno Vespa, che ha da tempo assunto il ruolo di consigliere "mediatico" della Meloni, come testimoniato dalla vicenda Zelensky.

Rai, che cosa fare con l'ad Carlo Fuortes

La governance della Rai è in discussione ormai da tempo. La conferma dell'amministratore delegato Carlo Fuortes solo con il suo "autovoto" e l'esclusione di due consiglieri del centro-destra; le polemiche sugli ascolti; la preoccupazione per un piano industriale che potrebbe non portare i risultati sperati. Sono solo alcuni dei dubbi che affliggono la Meloni e i suoi sodali. E allora torna prepotentemente di attualità la domanda: che fare con Fuortes? Lasciarlo a cuocere lentamente per altri 16 mesi? O separarsi fin da subito per mettere un uomo più vicino alle sensibilità del centro-destra?

Di certo il Festival di Sanremo ha accelerato la convinzione della premier che sia giunto il momento di cambiare. Lo farà davvero? Si vedrà, anche perché ora l'attenzione si sposta sulle nomine delle partecipate, con Forza Italia e soprattutto Lega che vorranno dire la loro. E Salvini ha già iniziato, infatti, parlando anche del futuro della Rai: "Togliere il canone Rai in bolletta, sì, lavorare per abbassarlo e, se riusciamo, anche azzerarlo, come avviene in altri Paesi europei, è un dovere" ha detto il vicepremier. "Voglio ringraziare le televisioni locali che hanno fatto più servizio pubblico di molte televisioni nazionali che manco hanno informato che si andava votare" per le Regionali", ha concluso. 

A fine febbraio Fuortes dovrà presentare il piano industriale. Se sarà considerato deludente o eccessivamente conservativo è probabile che il manager, che ha presenziato in prima fila per tutte le serate del Festival, sia costretto a fare le valigie. E inizierà una caccia alla successione che sarà l'ennesima spina nel fianco di Giorgia Meloni e dei suoi fedelissimi. Che da ieri sono un po' meno forti di quanto si aspettassero. 

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