Economia

Sanremo, altro che boom: ascolti in calo rispetto allo scorso anno

di Marco Scotti

In Rai è tutti contro tutti: Fuortes trasforma la presenza di Mattarella in un autogol. I dirigenti in agitazione: “Azienda in stato confusionale”

Sanremo, nessun boom di ascolti, anzi…

I numeri dovrebbero essere inattaccabili. Dovrebbero, appunto. Perché se girati in maniera “vantaggiosa” possono far passare un messaggio distorto. Così la prima serata di Sanremo viene descritta come un successo nonostante abbia avuto 200mila spettatori in meno della scorsa edizione, 10.7 milioni contro i 10.9 del 2022. Com’è stato possibile arrivare a questo risultato? Semplice: nel frattempo è cambiato il modo di conteggiare lo share: l’Auditel, l’ente preposto a “contare” i telespettatori, ha modificato le sue metriche. Così, con un abile - e per certi versi comprensibile - piccolo inganno, dunque, si è scelto di spostare l'attenzione sullo share, sbandierato come in crescita di oltre sette punti percentuali. Ma leggendo i numeri, che non dovrebbero mentire, si scopre che il 62% di share di quest’anno sarebbe stato in realtà intorno al 55%, in linea con quello del 2022

Nessun trionfo per Sanremo, nessun successo per Amadeus, nessun sollievo per l’amministratore delegato Carlo Fuortes, che sarà messo ancora più in crisi da ascolti non particolarmente brillanti. Come Affaritaliani.it aveva raccontato dettagliatamente, l’AD è sempre più isolato: ha i sindacati dei lavoratori in agitazione, quello dei dirigenti che ha emesso un comunicato di fuoco e tre soli voti (incluso il suo) in un cda da sette membri.  Qualche giorno fa si è salvato solo per l’assenza di due consiglieri, altrimenti il suo destino sarebbe stato segnato. La presenza di Sergio Mattarella in sala è stata gestita dal super agente Lucio Presta, così come quella di Roberto Benigni. Presta che, per inciso, è anche il manager di quell’Amadeus che ha un contratto anche per il prossimo anno.