Whl, ricavi crollati. Verso ricapitalizzazione di 3 mln per salvare l'azienda

L'imprenditore veneziano e Ad dell'agenzia di viaggi Davide Cori studia la ricapitalizzazione per salvare l'azienda azzoppata dalla pandemia e dai competitor

di Andrea Giacobino
Economia

Whl, l'agenzia di viaggi veneziana verso la ricapitalizzazione di 3,5 mln di euro

Assolto a marzo dello scorso anno dall’accusa di peculato, per non aver regolarmente versato al Comune di Venezia oltre mezzo milione di euro di imposte di soggiorno, pagate negli anni dai clienti degli hotel che gestiva, l’imprenditore veneziano Davide Cori con alcuni soci vuole salvare la Worldwide Hotel Link (Whl), di cui è amministratore delegato e che fa capo al noto operatore turistico Alba Travel, con un aumento di capitale di 3,5 milioni di euro.

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L’intervento di Cori è dettagliato nel piano di ristrutturazione sottoposto al tribunale di Venezia per conto dell’azienda da un gruppo di avvocati dell’ufficio di Padova del noto studio Gianni & Origoni, ed è subordinato all’omologa del concordato da parte dello stesso tribunale che ha peraltro appena concesso fino all’inizio di febbraio 2024 la proroga delle misure di protezione dai creditori.

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Whl come detto fa capo per il 44% ad Alba Travel, a sua volta controllata all’82,5% dalla Fintravel di proprietà per il 50% dell’imprenditore veneziano Renzo Ferro (che deteneva la holding Fininven, finita in concordato), mentre l’altro 50% vede Cori in maggioranza con altri soci. Whl dal 2002 ha svolto attività di tour operator, con servizi di prenotazioni online ai quali ricorrono 6mila 200 agenzie di viaggio. La crisi è iniziata con l’arrivo dei big mondiali del settore quali Expedia e Booking.com, cui è seguita la pandemia “che ha determinato - si legge nel ricorso - l’interruzione del processo di riorganizzazione aziendale appena avviato”.

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Gli effetti si sono visti sul conto economico perché nel triennio 2019-2021 i ricavi sono crollati da 90,3 a 5,5 milioni di euro con un ebitda a fine periodo negativo per 2,1 milioni. Whl è ricorsa alla cassa integrazione per oltre 350mila ore e i dipendenti nel periodo sono diminuiti da 158 ai 31 attuali. La parziale ripresa dello scorso anno ha fatto sì che il bilancio abbia segnato ricavi per 13,2 milioni ma un ebitda ancora negativo per 2,6 milioni, mentre il consuntivo 2023 (gennaio-agosto) segna ricavi per 4,7 milioni e un ebitda negativo.

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Prima e dopo l’avvio della procedura Cori e soci hanno versato nelle casse di Whl 3 milioni per sostenerne la continuità e nell’ambito del piano concordatario, attestato da Marcello Polillo, rinunceranno a 2,9 milioni di loro crediti verso Whl e ne garantiscono la continuità durante la procedura e fino all’omologa impegnandosi per 1,05 milioni. Il piano prevede con la citata ricapitalizzazione il pagamento integrale dei crediti prededucibili e dei creditori privilegiati oltre al creditore Simest (rimborsato del 20%) e i chirografari (rimborsati del 4,09%). Ora la parola passa, appunto, ai creditori.

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