Al Bano sulla rottura con Romina Power: "Colpa delle canne: ne fumava troppe"

"Si faceva di quella robaccia anche quattro volte al giorno": le rivelazioni choc del cantante Al Bano sulla fine del suo matrimonio con Romina Power

di Redazione
Al Bano, nato il 20 maggio 1943
Spettacoli

Al Bano sulla rottura con Romina Power: "Fumava ed era allegra: finito l’effetto si intristiva e piangeva"

 

Al Bano Carrisi, 80 anni il prossimo 20 maggio, ripercorre in un’intervista a Oggi la sua vita e la sua carriera. Sollecitato dalla cover del marzo 1999 con l’annuncio in esclusiva della separazione da Romina Power, rivela: "Lo dico per la prima volta: il problema fu la marijuana. Romina fumava quella robaccia anche quattro volte al giorno. E lo faceva da anni, ancor prima della scomparsa di Ylenia. Era un’altra donna. Fumava ed era allegra; finito l’effetto, si intristiva e piangeva. Era irriconoscibile. Non esprimeva più quell’attaccamento alle cose, la passione per la vita, per quello che avevamo vissuto e costruito quegli anni. Fu l’inizio della fine".

Ma Al Bano parla anche dell’inizio del loro legame, nel 1969. "Nessuno sapeva di noi, ma Cannes pullulava di paparazzi. Finire su Oggi, ora lo ammetto, mi fece piacere. Era un modo autorevole per ufficializzare la nostra storia".

E aggiunge sulla giovanissima attrice, figlia di due star, Tyrone Power e Linda Christian: "E chi li conosceva? La mia ignoranza è stata il mio salvagente, se no mai sarei andato a cercare una così. Tra l’altro il suocero non c’era più, ma la suocera mi osteggiava. Le sue indicazioni, e questo lo avrei scoperto anni dopo, erano precise: sfruttalo, spremilo per bene e poi mandalo a quel paese".

Nell'intervista, Al Bano parla anche di Loredana Lecciso: "Non finirò mai di ringraziarla perché quando Romina se ne andò portò via anche i ragazzi e qui non c’era più nessuno. Loredana mi ha dato due figli meravigliosi, qui è tornata la vita, la casa si è riempita di bambini, di casino, come deve essere una casa. Poi però ha fatto scelte che non ho condiviso per niente".

"Non ho ottant’anni ma quattro volte venti… mi sento un ulivo che cammina, che vola". Il futuro? "Identico al passato. Rimango sempre un buon contadino, continuerò a cantare e continuerò a mettere quello che guadagno, qui, nei miei 150 ettari di terra. Continuerò a produrre olio e nella cantina che sto costruendo passerò da un milione e 600 mila bottiglie di vino a 5 milioni".

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