Nato, l'ingresso della Svezia è sempre più in salita. Erdogan pone il veto

Il vertice insieme ai rappresentanti di Turchia e Finlandia, previsto a febbraio, è stato rinviato su richiesta di Ankara

Esteri

Nato, Svezia sempre più lontana. Il rogo del Corano fa infuriare Erdogan

Continua la strada in salita per la Svezia nel processo di adesione alla Nato. E a porre il veto è sempre la Turchia, visto che il vertice tra rappresentanti di Ankara, Svezia e Finlandia previsto a febbraio è stato rinviato proprio su richiesta della prima. L’intesa tra i due Paesi al momento sembra lontana, soprattutto dopo che una copia del Corano è stata bruciata dinanzi l'ambasciata turca a Stoccolma da Rasmus Paluden, politico danese con cittadinanza svedese, leader del partito di estrema destra Stram Kurs (Linea dura ndr). "Chi non rispetta i valori sacri non si attenda il nostro sostegno per entrare nella Nato", aveva tuonato appena ieri, 25 gennaio, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ultima di una serie di reazioni compatte contro il governo di Stoccolma, reo di aver autorizzato il rogo del libro sacro e per questo finito nel mirino delle critiche.

I rapporti tra Svezia e Turchia si erano incrinati già dopo che lo scorso 11 gennaio nella capitale svedese era andata in scena una manifestazione a favore dei separatisti curdi del Pkk; poi c'era stato l'episodio di un manichino di Erdogan appeso a testa in giù. Il rogo del Corano ha finito per pesare ulteriormente su una situazione estremamente delicata, al punto di spegnere le ultime residue speranze che Erdogan ora tolga il veto all'allargamento. 

Nato, Svezia sempre più lontana. La Finlandia pensa all'adesione in solitaria

I due Paesi aspiranti membri Nato, Svezia e Finlandia, per convincere la Turchia a togliere il veto all'allargamento si erano impegnati a vietare manifestazioni e raccolte fondi a sostegno del Pkk ed estradare in Turchia dei terroristi di cui Ankara chiede la consegna. Ora, la chiusura del paese arabo scaturita dal rogo del Corano ha spinto le autorità finlandesi a compiere una parziale marcia indietro rispetto a quanto affermato fino ad ora: per Helsinki l'opzione di un ingresso nella Nato senza la Svezia è ora una possibilità che sta prendendo sempre più corpo. 

Il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin aveva parlato di "6 mesi di tempo" per Stoccolma per cambiare le leggi sulle manifestazioni, ma le sue parole erano state pronunciate prima del rogo del Corano, definito dallo stesso consigliere "crimine d'odio". Impossibile, ad oggi, che il governo turco scenda a compromessi prima delle elezioni che con tutta probabilità avranno luogo a Maggio.

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