Trump incriminato per reati federali: si consegnerà martedì. Addio Casa Bianca
A darne la notizia è stato lo stesso tycoon sui social: "Sono stato convocato a Miami. Sono innocente". La reazione di Biden: "Magistratura indipendente"
Usa, Trump incriminato: "Un giorno buio per l'America"
Donald Trump è stato incriminato dai procuratori federali per aver portato via illegalmente dalla Casa Bianca documenti riservati. Gli sono stati contestati sette reati, tra cui le false dichiarazioni e la cospirazione per ostruire la giustizia, oltre all’aver trattenuto volontariamente documenti che andavano consegnati ai National Archives, gli Archivi di Stato. E' la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente si trova a dover affrontare un'incriminazione per reati federali. La notizia era nell’aria, da quando la procura federale, di cui è supervisore il consigliere speciale Jack Smith, 54 anni, silenzioso ex procuratore all'Aja specializzato in crimini di guerra, aveva notificato ai legali del tycoon l’avviso che il loro cliente era al centro dell'inchiesta. Un atto dovuto che presupponeva l'imminente incriminazione.
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A dare la notizia, però, è stato lo stesso Trump con una serie di post pubblicati sulla sua piattaforma social, Truth. "Sono stato convocato dalla corte federale di Miami martedì alle 3 di pomeriggio - ha scritto in serata - Non ho mai pensato che fosse possibile che una cosa del genere potesse succedere a un ex presidente degli Stati Uniti, che ha ricevuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia del nostro Paese". "E che attualmente - ha continuato - stacca nettamente tutti i candidati, Democratici e Repubblicani, nei sondaggi per le elezioni presidenziali del 2024”. "Io - ha dichiarato, scrivendolo a caratteri maiuscoli - sono un uomo innocente! Un giorno buio per l'America". La reazione di Biden: "La magistratura è indipendente".