Crodino lascia Crodo: l'analcolico biondo verrà prodotto a Novi Ligure

"I volumi che ci vengono affidati sono ormai da alcuni anni molto bassi", afferma il proprietario dello stabilimento

di Redazione Food
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Crodino lascia Crodo, la città in cui è nato 58 anni fa. La produzione verrà trasferita a Novi Ligure ma non ci saranno licenziamenti

Crodino è stato lanciato dalla alla Società Anonima Terme di Crodo nel 1965 e prende il nome dalla località di Crodo, che si trova nella valle Antigorio nel Verbano-Cusio-Ossola. Dopo 58 anni l'azienda ha deciso di lasciare la sua sede natale per trasferirsi a Novi Ligure. Lo si legge su Gamberosso.it. La scelta comunque non avrà effetto sui circa 60 dipendenti, che manteranno il posto di lavoro. A Crodo infatti si imbottiglieranno bibite zuccherine ed energy drink e, anzi, è possibile che possa essere incrementata la forza lavoro.

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Il trasferimento di Crodino inizierà all'inizio del prossimo anno. L'annuncio è stato dato da Jan Ankersen, senior VP South Europe di Royal Unibrew, società danese che ha acquistato la fabbrica nel 2017. Il brand crodino invece rimarrà nelle mani di Campari Group fino a dicembre. "Il contratto con Campari per la produzione di Crodino a Crodo scade a fine 2023 e non sarà rinnovato". Le due aziende in realtà avevano raggiunto un accordo per continuare con la produzione nell'ossolano ma "i volumi che ci vengono affidati sono ormai da alcuni anni molto bassi".

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"Royal Unibrew ha un importante piano di investimenti per lo stabilimento di Crodo" assicura Ankersen. Si prevede entro il 2025 il raddoppio della produzione di Oransoda e Lemonsoda. "Negli ultimi due anni abbiamo raggiunto il record di produzione e per fare fronte a questa crescita. - continua Ankersen - stiamo costruendo una nuova linea di lattine con l'obiettivo di raddoppiare la nostra capacità a partire dal 2025". "Non ci saranno ripercussioni sui livelli occupazionali.  - conclude - Al contrario prevediamo ripercussioni positive considerato l'attuale livello di crescita dei nostri brand e delle nostre quote di mercato".

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