Meloni, stagione schizofrenica: da 60 cent a 3,5 euro al kg in pochi mesi

A giugno/luglio la produzione si è ridotta anche del 50%

di Redazione Food
Giorgia Meloni
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Meloni, a maggio molto prodotto è rimasto invenduto. A giugno/luglio la produzione si è ridotta anche del 50%. Agosto è stato invece un mese positivo

E' stata una stagione davvero sorprendente quella che ha riguardato il prezzo dei meloni. Il costo di questo frutto tipicamente estivo sono oscillati in modo particolarmente anomalo, scendendo ben al di sotto del normale fino a schizzare verso l'alto fino a soglie esorbitanti. “Mai ricordo una stagione così altalenante per i meloni sia in termini di volumi che di quotazioni; ci sono areali di produzione come l’agrigentino, in Sicilia, che ricorderanno il 2023 con dolore e chi, invece, ha goduto di listini da capogiro", ha dichiarato a Italia Fruit News Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon.

Meloni, la stagione schizofrenica dei prezzi: la cronostoria

A maggio, spiega Francescon, "il clima piovoso e temperature basse che hanno bloccato le vendite e, senza dubbio, gli areali vocati siciliani - come Licata - hanno pagato il prezzo più alto; è stata una fase della campagna dove i volumi erano ottimi ma, purtroppo, tanto prodotto è stato invenduto". A giugno e luglio la situazione si è completamente ribaltata: "Abbiamo avuto una produzione dal 20 al 50% in meno rispetto al previsto ma le quotazioni si sono impennate compensando, abbondantemente, i volumi ridotti".

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“Ormai giunti alla fine di agosto possiamo tirare le somme - conclude Francescon - il 90% della campagna è fatta e possiamo dire di esser passati dalle stalle alle stelle, più volte, durante la stagione. Ogni mese ha avuto una storia a sé che ha capovolto le sorti di andamenti che sembravano definitivi quando, in realtà, erano solo frangenti. Abbiamo avuto listini che, nel breve periodo, sono schizzati da 0,60 a 3,50 euro al chilogrammo, prezzi folli sia in negativo che in positivo. Questi cambiamenti repentini, spesso hanno però generato rapporti tesi lungo la filiera".

L'analisi di Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon

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