Shrinkflation, confezioni più piccole e prezzi più alti: è allarme

Biscotti, merendine, gelati, colomba, panettone, riso e pasta sono i prodotti più colpiti

di Redazione Food
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Shrinkflation, Massimiliano Dona dell'Unione Nazionale Consumatori spiega la nuova politica delle aziende sulle confezioni

La shrinkflation è una pratica diventa oggi di uso comune da parte delle aziende che prevede di ridurre le dimensioni della confezione o la quantità di prodotto in esse contenuti ma aumentando il prezzo. Questo modello viene applicato spesso sugli alimenti, come dimostra il caso di Magnum, ma nell'ultimo periodo ha coinvolto anche prodotti per la casa come detersivi, shampoo, etc. Massimiliano Dona, avvocato e Presidente di Unione Nazionale Consumatori, ha spiegato a Gamberorosso.it in cosa consiste la shrinkflation.

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"Il fenomeno è sempre esistito. - spiega Dona - In passato era collegato a momenti storici, quando i produttori dovevano trasferire sui consumatori dei costi inattesi. Negli ultimi tempi si è diffuso a macchia d’olio a partire dalle recenti crisi economiche. Oggi non è un fenomeno episodico, collegato a eventi storici, ma è diventato endemico, abituale".

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Dona spiega che i prodotti più colpiti dalla shrinkflation sono biscotti, merendine, gelati, colomba, panettone, riso (da 1 kg a 800 g), pasta (da 500 g a 400 g) e bibite come bottigliette d'acqua, yogurt, mozzarele, dentifricio, tovaglioli e altri.

La shrinkflation non riguarda più solo i prodotti al supermercato ma anche i servizi: "le porzioni al ristorante non sono quelle di un tempo, c’è un prosciugamento di quello che il consumatore riceve dopo aver pagato".

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Al consumatore spetta comunque l'onere di controllare le confezioni e "il peso del prodotto, il prezzo al chilo". Detto questo Dona auspica anche una maggiore trasparenza da parte delle aziende: Le industrie produttrici dovrebbero almeno indicare il cambiamento segnalando il “nuovo formato”, ad esempio per i primi sei mesi, io applaudirei un’azienda che fa una cosa del genere. Il terzo punto è il legislatore: in Germania c’è una legge che vieta l’overpackaging per oltre il 30% di contenuto: non si può mettere in commercio una scatola più grande del 30% rispetto al contenuto interno".

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