L’AI scopre un antibiotico in due ore, ma il garante è sempre in agguato...
Il pericolo che burocrazia e authority rallentino il progresso
AI, una rivoluzione planetaria che polarizza il dibattito internazionale
Il dibattito sulla Intelligenza artificiale (IA) è entrato nel vivo a novembre scorso quando ChatGPT è divenuta di dominio pubblico e la gente ha cominciato a dialogare correntemente con questi programmi che simulano il dialogo con un essere umano. Dietro ChatGPT c’è OpenAI finanziata da Elon Musk e fondata da lui insieme all’attuale CEO Sam Altman. ChatGPT è scritta in linguaggio Python ed è il prodotto più famoso di OpenAI ma non certo l’unico.
Oltre ad essa c’è un videogioco, OpenAIFive, un RoboSumo, un robot umanoide che apprende tutto dall’esterno, c’è Debate Game che simula un dialogo con un giudice umano, c’è Dall-E che genera immagini da una descrizione testuale. Il nostro garante della Privacy ha ritenuto, per primo al mondo, di dover bloccare ChatGPT ma poi, sotto l’impatto delle proteste e della indignazione internazionale ha dovuto mollare, ne ho parlato qui.
Ma veniamo alla notizia clamorosa che mostra tutta la potenza dell’Intelligenza Artificiale in campo medico.
Intelligenza artificiale, scoperto nuovo antibiotico in sole due ore grazie a ChatGpt
Il Mit, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Cambridge dell’Università di Harvard (USA), ha pubblicato su Nature Chemical Biology un articolo scientifico veramente sorprendente sulla scoperta di un nuovo antibiotico. Jonathan Stokes della McMaster University ha così commentato: «L’Acinetobacter può sopravvivere sulle maniglie e sulle attrezzature degli ospedali per lunghi periodi e può assumere i geni di resistenza agli antibiotici dall’ambiente circostante. Oggi è molto comune trovare ceppi di A. baumannii resistenti a quasi tutti gli antibiotici».
Questo tipo di batterio si ritrova spesso nelle ferite infette dei soldati reduci dall’Iraq e dall’Afghanistan. Come noto, uno dei principali problemi della medicina è quello della resistenza che hanno sviluppato i batteri agli antibiotici, soprattutto in ambiente ospedaliero. Nel caso esaminato si tratta di Acinetobacter baumannii, un batterio Gram-negativo che resiste molto agli antibiotici esistenti (circa al 90%).
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L’Intelligenza artificiale, tramite il meccanismo del deep learning, è riuscita a individuare le molecole che potevano essere utilizzate, studiando quasi 7000 possibili composti inozoali e producendo un primo elenco di 240, poi ridotti a 9. Alla fine l’IA ha scoperto “Rs102895” che è stato chiamato “abaucina” e inizialmente era utilizzato per altro.
Il meccanismo dell’abaucina è inoltre completamente diverso da qualsiasi altro perché agisce togliendo energia sul batterio e non sui meccanismi di replica. Ora, come ogni nuova molecola, bisognerà fare dei test clinici e vedere se riuscirà a diventare un farmaco e quali siano i suoi eventuali effetti collaterali. Resta il fatto che in sole due ore l’Intelligenza Artificiale ha prodotto una molecola che potenzialmente potrebbe risolvere uno dei più grandi problemi della moderna medicina, per certi versi più pericoloso anche del Covid.
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A partire da oggi e fino al 31 maggio si svolgerà presso il Cnr di Pisa l’evento “Ital-IA”, un convegno nazionale organizzato dal Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica (Cini) sull'intelligenza artificiale. Proprio il giorno di chiusura sarà il giorno dedicato a ChatGPT, ma non ditelo al Garante.