Alluvione, Musumeci: "Il governo non è un bancomat". Scoppia la bufera

La polemica travolge il ministro per la Protezione civile in seguito alle dichiarazioni sulle risorse da destinare per coprire i danni dell'alluvione

di redazione politica
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Alluvione in Emilia-Romagna, bufera sulle parole di Musumeci. Bersani: "Arroganza intollerabile"

Nel corso del tavolo permanente per la gestione dell’emergenza sulla alluvione in Emilia-Romagna che si è insediato ieri a Palazzo Chigi “ho detto che il governo non è un bancomat. Questa frase l’avrebbe dovuta dire anche qualcuno dieci anni fa se volevamo evitare la condizione in cui ci troviamo in Italia in tema di sicurezza del territorio”. 

Lo ricorda il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, intervistato a RaiNews 24 aggiungendo che “il tavolo è nato per essere un tavolo di coordinamento che significa confrontarsi sui criteri e sulle priorità. Invece qualcuno ha pensato che la riunione dovesse servire soltanto per portare l’elenco delle spese e riscuotere. Il principio non è questo”.

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Musumeci ha poi parlato di “qualche sindaco forse più attento a cercare consensi che a rispettare il galateo istituzionale e la priorità degli interventi da effettuare per ridare ai cittadini dell’Emilia Romagna il diritto alla normalità”.

“Qualcuno - ha continuato Musumeci - ha pensato che il governo serve solo a erogare risorse. Dobbiamo concordare interventi, criteri e priorità perché altrimenti rischiamo di dovere alimentare delle aspettative che poi si traducono in delusione e non ce lo possiamo permettere”. I sindaci hanno detto che il rischio è di congelare i lavori perché hanno finito le risorse, è stato fatto notare al ministro che ha poi replicato che “le polemiche non mi riguardano perché un ministro deve tenere alta l’asticella”. 

“La riunione di ieri - ha spiegato ancora Musumeci - è servita a capire quali sono le risorse necessarie da parte del commissario delegato dalla protezione civile che è il presidente della Regione”, Stefano Bonaccini, “che poi ha voluto portare con sé, con il mio consenso, anche rappresentanti delle articolazioni locali ma il riferimento dei sindaci non è il governo ma il commissario delegato. Io - rileva il ministro - discuto con il commissario che non fa polemica e questo lo ho apprezzato, perché abbiamo bisogno di sapere qual è la loro previsione che va naturalmente verificata perché altrimenti il governo diventa un bancomat come lo è stato per 50 anni”. 

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Al via le polemiche

Ebbene, non è servito molto tempo prima che le parole di Musumeci dessero il via alla polemica. Infatti, diversi esponenti della sinistra, soprattutto del Pd, hanno manifestato il loro disappunto. “Ma chi crede di essere questo ministro Musumeci? Pensa davvero di poter spiegare con arroganza ai romagnoli come si fanno le cose?", scrive Pier Luigi Bersani sui social network. 

“Il governo non è un bancomat. A dirlo è il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, il quale, con queste parole offende e umilia i tanti amministratori, i cittadini, le famiglie e le imprese che hanno subiti danni incalcolabili provocati dall’ondata eccezionale di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna le scorse settimane e che stanno facendo di tutti per ripartire. La Regione ha quantificato, in maniera molto conservativa, che i danni ammontano a circa 8,9 miliardi di euro, escludendo mancati ricavi, scorte e veicoli privati. Il ministro Musumeci, che certo non brillava per efficienza nella gestione dei fondi europei e nazionali quando amministrava la Sicilia, dovrebbe pensare invece a come risarcire le popolazione e le imprese dell’Emilia-Romagna che contribuiscono significativamente al Pil italiano. Il tempo delle passerelle per la presidente Meloni e il suo governo è giunto al termine. Adesso servono fatti, fatti concreti e non belle parole sui social e in Tv”, dichiara invece il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.

"Le parole del ministro Musumeci, 'il governo non è un bancomat', sono vergognose. Dopo le passerelle nei luoghi del disastro in Emilia Romagna e le promesse della presidente Meloni del 100% dei risarcimenti a famiglie e imprese, occorre subito passare dalle dichiarazioni ai fatti concreti. Servono risposte ai sindaci, ai territori devastati. Il governo invece è ormai scomparso dai radar”, dichiara la deputata del Partito Democratico, Ouidad Bakkali.

Ma non è tutto. "Nei primi giorni dopo l’alluvione il governo è andato in Emilia Romagna a fare passerelle con gli stivali nel fango. Ora è passato più di un mese ma manca ancora il nome del commissario alla ricostruzione e soprattutto mancano le risorse annunciate dal governo. Dei famosi due miliardi del decreto ci sono solo qualche centinaio di milioni di risorse fresche. È inaccettabile che il governo giochi a braccio di ferro con le istituzioni locali, per meri interessi politici, speculando sulla pelle di imprese e cittadini emiliani. Servono immediatamente risorse per chiudere la fase emergenziale e avviare la ricostruzione. L’arroganza del governo nei confronti dei sindaci e delle popolazioni del territorio, espressa nelle parole del ministro Musumeci è intollerabile. Il governo, completamente assente, deve assumersi al più presto la responsabilità di un sostegno a quei territori". Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

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