Cronache

Valditara: "La prova orale sarà una chiacchierata". Così la maturità diventa una barzelletta

di Giacomo Costa

Quella del 2023 non sarà un esame di maturità, ma di assurdità. Così il ministro dell'Istruzione trasforma un momento di svolta della vita in una barzelletta

Valditara: "La prova orale sarà un colloquio sereno". Così la maturità diventa una barzelletta

Recentemente lo psicologo Paolo Crepet, passato da una lunga fase di calma rassegnazione ad una di denuncia del “tran tran” educativo corrente, ha dichiarato tra l’altro: “[Il Ministro] Valditara considera i ragazzi tutti psicolabili, cioè incapaci di affrontare un esame di maturità. E quindi la prova orale sarà una chiacchierata sul futuro della loro vita. A questo punto, è chiaro che così decreta la morte della scuola. Il ministro dica cosa vuol fare. Lui ha delle responsabilità. O sono tutti psicolabili, e io non firmo questo assunto, oppure ci sono dei casi difficili, e in quel caso sono necessari professionisti che dovranno essere giustamente pagati. È preoccupante che un ministro suggerisca una tale paura che la nuova generazione non possa nemmeno sostenere un esame e rispondere a domande su Calvino o Napoleone”.

Mi sono chiesto se non vi fosse esagerato catastrofismo in questa inferenza apparentemente corretta. Ma un resoconto delle ripetute dichiarazioni ministeriali, a partire da quella riferita da Alfredo Giuliani su TS del 31 Maggio, conferma che Crepet non esagera: il Ministro avrebbe “raccomandato che le prove si svolgano in un clima di grande serenità:  in particolare – riporta l’Ansa – è stato ricordato che l’orale non consisterà in una serie di interrogazioni sulle singole discipline, ma sarà centrato, come prevede l’ordinanza firmata a marzo, su un colloquio fra lo studente e la commissione, che toccherà i vari ambiti di studio, nel contesto di una comprensione globale di quanto è stato assimilato durante l’ultimo anno e degli interessi che lo studente ha mostrato durante il suo percorso”.

Dunque il nesso tra “grande serenità” e contenuto dell’orale indicato da Crepet esiste. Per non creare troppa ansia, facciamo un esame di maturità che ne conservi solo il nome. Bisogna distinguere la critica di Crepet a questo provvedimento del Ministro dalla sua critica generale al nostro modello educativo: in cui i genitori provvederebbero a rimuovere ogni difficoltà, ogni ostacolo dall’esistenza dei figli, svuotandola così di significato e lasciandoli non solo inermi, ma privi di senso; bisogna distinguere: ma è chiaro che con questo provvedimento il Ministro si pone come il mega-genitore nazionale e il suo provvedimento un proclama neo-italiano: nessuna difficoltà per nessuno.

Ciò che Crepet non nota è l’estrema perigliosità del colloquio precisamente delimitato, ma solo negativamente. Non sarà un esame di maturità, ma di assurdità. Tra una settimana, i colloqui potrebbero essere varianti di quello ipotizzato nel racconto che segue.