Esteri

Morto di tumore Daniel Ellsberg, l’uomo che fermò la guerra in Vietnam

di Antonio Amorosi

Ellsberg mise nelle mani dei giornali e del movimento per la pace uno studio top-secret che mostrava i veri interessi USA nella guerra in Vietnam

Perseguitato seppe aprire una voragine nell’opinione pubblica USA. Ha spiegato perchè essere contrari alla guerra in Ucraina, un altro eccidio disumano e fallimentare. Fino alle fine si è battuto per il cambiamento

Un uomo contro il sistema. Ci ha lasciati Daniel Ellsberg, il geniale economista e analista militare che riuscì a far esplodere la scintilla di una generazione, mettendo fine alla guerra americana in Vietnam. Fu lui a passare i famosi Pentagon Papers al New York Times e al Washington Post, uno studio top-secret del Pentagono sul processo decisionale del governo in Vietnam, mostrando le bugie che stavano raccontando agli americani su una guerra disumana e fallimentare.

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Per la sua azione venne incriminato per spionaggio, per aver complottato ai danni degli Stati Uniti, e perseguitato dal governo Nixon. Divenne un attivista per la pace. Henry Kissinger lo definì "l'uomo più pericoloso d'America”. Una parte della sua storia è raccontata nel bellissimo film The Post di Steven Spielberg. Nel 2018 ha ricevuto l'Olof Palme Prize per il suo "profondo umanesimo e l'eccezionale coraggio morale".