Calenda con Tajani. Fusione Azione-Forza Italia. Dentro anche... Lo scenario

Tutto dipenderà dal risultato delle elezioni europee del 2024. Renzi comunque "out"

Di Alberto Maggi
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Antonio Tajani Carlo Calenda
Politica

Se il centro di Calenda & Co. riesce a stare almeno intorno all'8% bene e va avanti da solo, ma se alle Europee dovesse fermarsi sul 5-6%, più o meno come Forza Italia, si aprirebbe lo scenario descritto della federazione-fusione

 

Un'ipotesi che non accadrà domani. E nemmeno la settimana prossima. E nemmeno prima delle Europee. Ma l'ipotesi, in prospettiva, c'è e se ne discute dietro le quinte. Lo scenario è quello di una federazione prima e una fusione poi tra Azione di Carlo Calenda e Forza Italia di Antonio Tajani, nella quale entrerebbero anche gli ex renziani di PER come Elena Bonetti ed Ettore Rosato.

D'altronde l'altro giorno proprio ad Affaritaliani.it Rosato ha dichiarato che "il campo largo non esiste e non lo vedo per il futuro". Una chiusura netta non solo al M5S di Giuseppe Conte, scontata, ma anche al Pd di Elly Schlein. E quindi? Se alle prossime elezioni europee il centro calendiano non dovesse decollare, magari superando di poco lo sbarramento del 4%, e Forza Italia avesse un magro risultato, la strada della federazione e poi fusione sarebbe spianata.

Non va dimenticato che a La Piazza di Affaritaliani.it a Ceglie Messapica a fine agosto Tajani usò parole durissime contro Matteo Renzi, "non farei mai entrare uno come lui che ha distrutto anche il Terzo Polo. Non vogliamo persone che vogliono venire dentro per fare accordi elettorali e poi pugnalarti alle spalle”. Chiarissimo il segnale del ministro degli Esteri, con Renzi, che mandò in frantumi il patto del Nazareno con Silvio Berlusconi e propose Sergio Mattarella al Quirinale nonostante il no del Cavaliere, non esiste alcun dialogo. E mai ci sarà.

Dunque, il ragionamento che si fa è questo: se il centro di Calenda & Co. riesce a stare almeno intorno all'8% bene e va avanti da solo, ma se alle Europee dovesse fermarsi sul 5-6%, più o meno come Forza Italia, si aprirebbe lo scenario descritto della federazione-fusione. D'altronde con Calenda ci sono già due ex ministre azzurre come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna che potrebbero fare da pontieri e facilitare questa soluzione, che comprenderebbe anche l'Udc di Lorenzo Cesa e Noi Moderati di Maurizio Lupi.

Non solo, sarebbe un modo per Tajani (e la famiglia Berlusconi) di rafforzare l'area moderata del Centrodestra di governo a trazione Giorgia Meloni e in parte Matteo Salvini. Fantapolitica? Per niente. "Sicuramente non andremo mai con i 5 Stelle, quasi impossibile con il Pd e nel Centrodestra...vedremo, perché no?", spiega ad Affaritaliani.it una fonte centrista (non renziana) ai massimi livelli.