Cdx, Lupi ad Affari: "Il Decreto flussi è un pilastro in tema di immigrazione"
Il leader dei moderati ad Affaritaliani.it: "Non è disumana la fermezza, ma un'accoglienza illimitata e non dignitosa". E sul termovalorizzatore: "Si proceda"
Migranti, Lupi ad Affari: "La vera sconfitta di Italia ed Europa è di aver abbandonato il Mediterraneo"
“Il centro non solo non è schiacciato, ma non ha affatto rinunciato al suo protagonismo in materia di immigrazione”. Nelle ore calde di discussione al Senato del decreto Cutro, Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, lo dice senza giri di parole intervistato da Affaritaliani.it. Il dl rappresenta senza dubbio “un punto di forza per la Lega” che cavalca il tema, puntando su “difesa dei confini, fermezza e sicurezza”, ma non c’è solo questo provvedimento. Questioni come il Piano Mattei per l’Africa e il decreto flussi, per esempio, “sono altri due pilatri fondamentali – sottolinea Lupi – e sono invece centrali per noi”.
Il leader dei moderati, infatti, aggiunge: “La vera sconfitta di Italia e Europa è di aver abbandonato il Mediterraneo. Ci siamo dimenticati che il nostro Paese doveva essere la guida del Continente nel Mare Nostrum. Spiace che tale aspetto sia sottovaluto dall’opposizione a cui, evidentemente, fa comodo andare all’attacco del dl Cutro”. I centristi di maggioranza, insomma, non sono a disagio in queste ore anche perché, come rimarca Lupi, “il provvedimento dà un messaggio fondamentale: la lotta agli scafisti della morte. Oltre a ribadire che in Italia come in Europa non si può venire in maniera irregolare. C’è un principio, del resto, che noi sosteniamo convintamente e cioè che non è disumana la fermezza, ma è disumana una accoglienza illimitata e non dignitosa”.
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Migranti, il leader dei moderati Lupi: "Il decreto flussi deve dare una risposta anche alle imprese"
In particolare, però, il provvedimento che a Lupi sta più a cuore è il decreto flussi, oggetto anche di un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi oggi stesso in Aula alla Camera: “La proposta di Noi moderati è che si faccia un decreto per oltre 500mila persone che dia risposte anche alle imprese. Vale la pena, a tal proposito, ricordare l’ultimo click day con oltre 200mila domande a fronte di 90mila disponibilità”. Nessuno stridore, insomma, con la linea della fermezza messa nero su bianco nel dl all’esame di Palazzo Madama: “Non c’è contraddizione, ma complementarità. Accanto alla difesa dei confini, sulla quale anche l’Europa comincia a venirci dietro, noi abbiamo anche bisogno di gestire in maniera chiara e responsabile l’immigrazione. Sulle coste nordafricane ci sono 900mila persone pronte a partire per l’Italia? Possiamo fronteggiare da soli questa emergenza? Tutto qui”.
Niente da ridire persino sulle uscite molto criticate del ministro Lollobrigida. “Al netto del linguaggio e dello stile, che appartengono alla storia personale di ciascuno – spiega l’ex ministro delle Infrastrutture -, quello che ha dato è un messaggio che noi condividiamo, dalle politiche per la natalità e la famiglia a quelle per un’immigrazione regolare”. Anche su questo, il leader di Noi moderati se la prende con le minoranze che “si attaccano alla battuta di un ministro per alzare i toni e iniziare ad accusare di disumanità e delle peggiori cose il centrodestra, mentre sarebbe più utile confrontarsi sui temi”.
Il leader dei moderati Lupi ad Affari: "Rinunciare al termovalorizzatore? Una follia"
Sempre a tatticismo derubrica pure l’altro tema caldo di giornata, ossia gli ordini del giorno presentati da M5s e Alleanza Verdi e Sinistra contro gli inceneritori. Impianti sui quali Lupi non ha dubbi: “Avanti senza se e senza ma. E’ vergognoso che Roma continui a portare i rifiuti fuori dai suoi confini pagando centinaia di milioni”. Che tradotto significa: “Gualtieri vada avanti spedito. Rinunciare al termovalorizzatore, è una follia dal punto di vista economico ed anche ambientale: qual è l’impatto di migliaia e migliaia di camion che ogni anno percorrono milioni di chilometri per smaltire i rifiuti all’estero?”.
Una benedizione alla condotta del sindaco della Capitale che, invece, non arriva da Lupi né per Matteo Renzi e né per Carlo Calenda, freschi di un burrascoso divorzio: “Era un finale già scritto – si limita a dire -. Lo dicevo in tempi non sospetti. Li ho paragonati a Sandra e Raimondo. Solo che loro litigavano ma si volevano bene”. La morale è una sola: “Uno spazio di centro che non si ancora alla coalizione di centrodestra lascia il tempo che trova. Noi dobbiamo andare avanti col nostro polo moderato all’interno del centrodestra perché è qui che si colloca la nostra azione politica in un asse tra conservatori e popolari che dobbiamo rafforzare e che credo vincerà anche in Europa”.