Cnel, arriva la Guardia di finanza su delega della Procura della Repubblica

L'indagine riguarda le elargizioni di denaro pubblico relative alle indennità sia della Segreteria di Presidenza sia della Segreteria generale

di redazione politica
Renato Brunetta
Politica

Cnel, stretta della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica sulle identità "fantasma" dei segretari

Giovedì 25 maggio la Guardia di finanza è arrivata al Cnel su delega della Procura della Repubblica di Roma, che sta indagando sulle elargizioni di denaro pubblico relative alle indennità sia della Segreteria di Presidenza e che della Segreteria generale. E sull’affidamento di incarichi, conferiti dall’ex Segretario generale Mauro Nori, magistrato della Corte dei conti, attualmente Capo Gabinetto del ministro del Lavoro, e dall’ex presidente Tiziano Treu.

La Guardia di finanza ha sentito alcune persone informate dei fatti relativi al pagamento di indennità e d’incarichi.

Il Cnel è già balzato agli onori della cronaca per la vicenda riguardante l’affidamento d’incarico dirigenziale ad Alessandra Scalzini, che parrebbe in assenza di procedura pubblica, e successivamente perchè condannato dal Tar Lazio con sentenza del 20 aprile 2023 n. 6883/23, in quanto aveva negato l’accesso agli atti al Capo Segreteria del Segretario generale Maria Rosaria Ciafrone.

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Infatti, l’ex Capo Segreteria a seguito della sospensione, senza alcun provvedimento, del suo trattamento economico correlato alle funzioni di Capo segreteria, funzioni attribuite dal Segretario generale Nori con determinazioni 550 del 7/03/2022 e 618 del 15/3/2022, ha chiesto con due istanze di accesso del 3 agosto e dell’8 agosto 2022, sia la copia dei provvedimenti relativi alla mancata elargizione del suo trattamento economico, che copia dei provvedimenti con i quali vengono assegnate le indennità ad altri funzionari del Cnel presso la Segreteria del presidente, ai fini della trasparenza su una presunta disparità di trattamento nel conferimento delle indennità.

Ma il Cnel per quanto riguarda la richiesta del provvedimento di revoca del trattamento economico del Capo segreteria, non ha risposto, e per gli altri provvedimenti relativi ai funzionari della segreteria di presidenza ha dichiarato che i funzionari percettori di indennità sono solo coloro che sono incardinati presso la segreteria di presidenza e, pertanto, di consultare il sito internet del Cnel. Ma dal sito internet sono risultati  altri tre soggetti assegnati alla Segreteria del Presidente, Battistoni Andrea (area C), Michetti Patrizio (area C) e Sori Raffaela (area B) per i quali non risultano pubblicati sia le determine di conferimento d’incarico che i relativi contratti, come per gli altri soggetti. Quindi, il Capo Segreteria ha chiesto “copia dei provvedimenti con i quali vengono attribuite le indennità di presidenza ai soggetti suddetti, in quanto non risultano neanche dal sito amministrazione trasparente”.

Anche per questa richiesta di provvedimenti il Cnel si rifiuta, costringendo il Capo Segreteria Maria Rosaria Ciafrone a proporre ricorso al Tar Lazio. Il Tar Lazio con sentenza del 20 aprile 2023 obbliga il Cnel all’esibizione della documentazione richiesta e, a seguito dell’accesso agli atti effettuato il 23 maggio 2022 da parte dell’ex Capo Aegreteria, assistito dal suo legale, il Cnel ha dichiarato che “non sono stati assunti ulteriori provvedimenti in relazione alla mancata erogazione del trattamento economico correlato alle funzioni di capo Segreteria”.

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Cnel, il mistero delle indennità non giustificate. E intanto la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti indagano

Invece il Cnel per quanto riguarda Andrea Battistoni ha consegnato a Ciafrone la copia della determinazione di conferimento d’incarico e il relativo contratto, che giustificano l’indennità di presidenza; mentre per Patrizio Michetti e Raffaella Sori ha dichiarato che non sussistono i predetti provvedimenti, nonostante percepiscano l’indennità di presidenza dal 2018. Pare che anche Elisa Falcucci, funzionario in comando al Cnel, già esclusa da un concorso per mobilità bandito dal Cnel nel 2022, a seguito di interrogazioni parlamentare del ex senatore Iannone, sia ritornata in “auge”, in quanto percepisce indennità di presidenza, nonostante sia affidata al nuovo Segretario generale Francesco Tufarelli.

Da quanto emerge, al Cnel vengono assegnate indennità senza provvedimenti d’incarico come previsto dalla legge D.lgs. 165/2001 e dal regolamento del Cnel stesso. Ci si chiede esistono dei controlli al Cnel? Come vengono effettuati i pagamenti di incarichi e d’indennità? Sono stati svolti dei controlli prima di procedere alla liquidazione?

Con quali provvedimenti le dirigenti dell’Ufficio del personale del Cnel, che si sono susseguite dal 2018 ad oggi, Angela Belli e Maylin Flores, e la dirigente dell’Ufficio Bilancio e controllo intero del Cnel, Angela Flagiello, hanno potuto liquidare le indennità dal 2018 ad oggi a Michetti e Sori in assenza della determina di conferimento d’incarico e del relativo contratto che giustificano il pagamento? Anche la spesa pubblica relativa all’incarico della dirigente Scalzini è stata liquidata sulla base di un controllo preventivo di regolarità della procedura?

Al Cnel esiste un Ufficio Bilancio e controllo interno che fa capo alla dirigente Angela Flagiello, preposto al controllo della documentazione idonea ai fini della liquidazione del denaro pubblico, e, quindi, come è possibile che sono state elargite indennità senza il supporto delle cosiddette “pezze giustificative”, determine di affidamento incarichi e relativi contratti? Dove sono gli atti di controllo interno effettuati dalla Flagiello?

Inoltre, tali provvedimenti devono essere pubblicati sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione trasparente”, come disposto dal d.lgs. 33/2013, ma non c’è traccia dei provvedimenti di Battistoni, Michetti e Sori. Quindi la dirigente Flagiello che è responsabile anche della prevenzione della corruzione della trasparenza, perché non ha disposto la pubblicazione degli incarichi?  E il capo Segreteria del Presidente Treu, Francesca Delle Vergini, con un contratto da 95 mila euro all’anno, perché non ha controllato che ci fossero i provvedimenti necessari dei suoi collaboratori Michetti e Sori?

Infine, gli organi di controllo esterno del Cnel, quale il Collegio dei Revisori dei conti, Presidente Luigi Caso, magistrato della Corte dei conti di Roma, e anche l’organo consultivo Organismo indipendente di valutazione, Presidente Gennaro Terracciano, sapevano che ogni elargizione di denaro pubblico deve essere giustificata da un provvedimento e non da un semplice ordine di servizio, come è accaduto per i dipendenti Michetti e Sori. Quali atti di controllo hanno effettuato in merito? Anche la Procura Lazio della Corte dei conti si sarebbe attivata. Ad oggi pare che si sia limitata a chiedere chiarimenti solo sull’indennità dell’ex  Capo Segreteria, ma date le anomalie che stanno emergendo, l’indagine potrebbe allargarsi anche alle altre indennità della Presidenza del Cnel, e non solo.

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