Gubitosa (M5S): "Noi progressisti. Contro Meloni basta strumentalizzazioni"
M5S, intervista al vicepresidente Michele Gubitosa
"Il Movimento 5 Stelle ha sempre rifiutato la dicotomia sinistra-destra, ritenendola superata e figlia di logiche novecentesche"
"Allo stato dell’arte, esiste una coincidenza di posizioni su alcuni temi e determinate battaglie parlamentari, ma è presto per parlare di una collaborazione più ampia o di un’alleanza strutturale". Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, intervistato da Affaritaliani.it, parla così del rapporto tra il partito guidato dall'ex premier Giuseppe Conte e il Pd di Elly Schlein.
Qual è esattamente il rapporto tra il M5S e il Partito Democratico di Elly Schlein? Siete due opposizioni distinte o esiste una collaborazione anche e non solo in Parlamento?
"Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sono le maggiori forze di minoranza e non possono che condividere la netta opposizione al governo Meloni. Allo stato dell’arte, esiste una coincidenza di posizioni su alcuni temi e determinate battaglie parlamentari, ma è presto per parlare di una collaborazione più ampia o di un’alleanza strutturale. Il Pd sta attraversando un periodo di trasformazione, in seguito alla nomina della nuova Segretaria, staremo a vedere se questo cambiamento lo porterà più vicino al M5S. Alla base di ogni ragionamento, resta ovviamente fondamentale un approccio di reciproco rispetto".
Michele Gubitosa
Il M5S sembra più concentrato sui temi economici, come la difesa del reddito di cittadinanza, mentre il Pd sui diritti civili. È un’analisi corretta?
"Il Movimento 5 Stelle si è da sempre battuto per migliorare le condizioni di vita dei più fragili. Ha ideato, proposto e realizzato il Reddito di Cittadinanza e il Decreto Dignità, che ora il governo si appresta vergognosamente a smantellare, proprio in vista della giornata in cui si celebrano i lavoratori. Oggi stiamo portando avanti lo stesso percorso per il salario minimo, quindi si tratta sicuramente di temi che restano al centro della nostra idea di Paese, ma sarebbe riduttivo identificare il M5S solo con le battaglie sociali. Basti pensare alla nostra proposta di legge sulle coppie omogenitoriali, o alla presa di posizione del Presidente Conte sullo ius scholae".
Sul termovalorizzatore di Roma e sull'invio di armi in Ucraina Schlein è stata ambigua, voi siete molto più netti?
"Sono due questioni estremamente diverse, sulle quali la nostra posizione è molto chiara. Sul termovalorizzatore di Roma siamo sempre stati contrari, fin dall’inizio. Sul sostegno a Kiev, abbiamo riconosciuto subito la necessità di offrire il nostro supporto a un Paese vittima di una criminale invasione, ma non possiamo non ragionare sulle possibili conseguenze di un’ulteriore escalation. Il Partito Democratico targato Letta ha costantemente mantenuto una linea bellicista, Schlein su questo sembra al momento prudente, segno che forse potrebbe essere in corso una riflessione sul tema. Ci auguriamo che avvenga presto una presa di coscienza che l’unica soluzione a questo conflitto è silenziare le armi attraverso la via diplomatica".
È scontata una futura alleanza alle Regionali che verranno e in prospettiva alle Politiche M5S-Pd o è tutta da costruire?
"Il Movimento 5 Stelle ha sempre costruito alleanze solo ed esclusivamente sulla base di accordi programmatici a partire dai temi che stanno a cuore ai cittadini. La possibile alleanza con il Partito Democratico non può essere un mero cartello elettorale, una piccola ammucchiata con l’obiettivo di racimolare uno “zero virgola” in più nelle urne. Se il PD convergerà sulla nostra visione di Paese, si arriverà in maniera naturale a un percorso comune. Apprezziamo che Schlein abbia abbracciato la nostra posizione sul salario minimo: è un passo avanti incoraggiante, considerando che i dem sono sempre stati contrari alla proposta del M5S. Restano però tanti altri temi sui quali attendiamo segnali da parte della nuova Segretaria: difesa dei più fragili, transizione ecologica, tutela di salute e istruzione pubbliche".
Giuseppe Conte ha apprezzato le parole di Giorgia Meloni sul 25 Aprile. Sembra che vogliate utilizzare la classica politica dei due forni, mani libere di dialogare con la maggioranza a volte e con il Pd altre volte. È così?
"No, mi sembra una sintesi ingenerosa. Il Movimento 5 Stelle sta facendo un’opposizione durissima e senza sconti alle misure di questo governo, contestandole nel merito. Ciò che rifiutiamo è l’atteggiamento pregiudiziale di chi pretende di poter dare patenti di legittimità democratica alle altre forze politiche. Detto ciò, la nostra opposizione rimane senza sconti ma anche dettata dal senso di responsabilità verso il Paese, come ad esempio sul PNRR. Parliamo di risorse imprescindibili, che non possono andare perse. Abbiamo da tempo dichiarato la nostra disponibilità a lavorare insieme al governo per non gettare al vento questa fondamentale occasione per l’Italia, ora serve un’accelerazione in questo senso".
Il Movimento 5 Stelle è un partito di sinistra?
"Il Movimento 5 Stelle ha sempre rifiutato la dicotomia sinistra-destra, ritenendola superata e figlia di logiche novecentesche. Credo però si possa dire che siamo una forza progressista, se con questo termine intendiamo il rifiuto dello status quo, la voglia di incidere sulla vita delle persone cambiando il Paese e rimediando alle sue storture e la convinzione nello schierarci sempre dalla parte dei più fragili, portando avanti la lotta alle disuguaglianze sociali".