Il “discorso del passamontagna”, pericolo Beppe Grillo

Quel richiamo al terrorismo e alle Brigate Rosse

Di Giuseppe Vatinno
Beppe Grillo
Politica

Schlein si caccia, come al solito, nei guai da sola

 

 

Quello che desta meraviglia non è tanto Grillo che si manifesta nella sua forma peggiore nelle piazze, quanto la gente che gli va ancora dietro.

L’eterno populismo italiano.

Purtroppo c’è una parte degli italiani strutturalmente incline alla violenza e all’eversione e il demagogo genovese vi ricorre ogniqualvolta ha bisogno di voti e lo fa senza mai pagare dazio.

Il Movimento Cinque Stelle si è rivelato negli anni per quello che molti sospettavano: una sòla.

Infatti dovunque ha governato ci sono stati disastri e i suoi dirigenti hanno dimostrato di essere animati da una approssimazione disarmante, basti pensare a quello che ha combinato a Roma Virginia Raggi che non solo non è stata riconfermata ma è finita all’ultimo posto nelle ultime elezioni amministrative.

Ieri a Roma c’era una “manifestazione contro la precarietà”, un minestrone rancido già cucinato diverse volte dai grillosi, oltretutto totalmente fuori sincrono in un periodo di record di occupati.

Il comico sfiatato ha iniziato così:

«Siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettetevi il passamontagna e di notte, senza farvi vedere, fate i lavoretti, sistemate i marciapiedi. Reagite».

Notare come abbia utilizzato il titolo di un famoso libro di un coaching, Roberto Re, “Leader di te stesso” nel tentativo di eccitare e manipolare il pubblico.

Poi parte con le solite stupidaggini apocalittiche:

“Tutti quelli che hanno lasciato il movimento mi hanno denunciato. Io sto vivendo la mia terza vita e mi reincarnerò nella quarta”.

Un gioiello la minchiata sugli anziani: “Io darei il voto ai sedicenni, ma andrei oltre. Andrei per aspettativa di vita, un sedicenne dovrebbe votare 8 volte e un ottantenne non dovrebbe votare”.

Ma torniamo alla frase che ha provocato la rivolta di tutti gli altri partiti e cioè quella sulle “brigate di cittadinanza” che ricordano molto pericolosamente le “brigate rosse” e un periodo difficilissimo per l’Italia, cioè gli anni di piombo.

Il senatore Maurizio Gasparri ha dichiarato:

“È un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano. Grillo è la vergogna assoluta. Ha portato in politica schiere di incompetenti. Resti chiuso nella sua casa. Grillo è un passato di vergogna che deve essere dimenticato per ripristinare i principi della libertà, della democrazia e della verità".

Carlo Calenda ha voluto sottolineare che:

"Invocare passamontagna e violenza in piazza è gravissimo e rischioso. Oltreché indegno in un Paese, come l'Italia, drammaticamente colpito nei decenni passati. Mi chiedo cosa pensi delle parole di Grillo Giuseppe Conte".

Naturalmente il furbacchione, cioè Giuseppe Conte, uomo per tutte le stagioni politiche, presidente del Consiglio con la destra nei giallo – verdi, nei giallo – rossi e pure con Draghi ha gettato fumo:

“Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il “passamontagna” per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità".

E poi c’è il caso di Elly Schlein perché dove ci sono guai lei non manca mai ed ha una singolare capacità di cacciarvicisi naturalmente.

Enrico Berlinguer e il PCI sono stati capaci di prendere le distanze dalle Brigate Rosse mentre la Schlein in soli dieci minuti  -con la sua presenza- ha dato autorevolezza alle parole eversive pronunciate dal comico genovese.

Infatti ha partecipato sbaciucchiandosi Giuseppe Conte e trovandosi poi nel pieno delle polemiche, anche interne, dopo la frase sui passamontagna.

Anche nel suo partito si sono marcate le distanze.

Pina Picerno:

“Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull'Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?".

Debora Serracchiani ha reagito con stizza alle parole di Grillo e alla partecipazione della Schlein:

“Fare politica e fare spettacolo sono due cose ben diverse soprattutto se lo show non fa ridere. Parliamo con chi vuol costruire alternativa, non ci interessano fantasie su passamontagna e simili”.

La Lega ha chiesto al Pd di “dissociarsi subito”, mentre Il Manifesto riesce, guarda caso, a elogiare il raduno: “A tutto campo”.

A questo punto, dopo le incredibili esortazioni di Grillo, ci si aspetta che anche la magistratura possa dare un segnale che l’Italia è ancora un Paese democratico in cui i suoi cittadini prendono le distanze dai “passamontagna” e da un passato insanguinato. È dovuto alle tante vittime del terrorismo. Su queste cose non si scherza.

Travaglio ha sempre chiamato Berlusconi “pregiudicato” ma si è sempre dimenticato che anche il suo cocco Grillo lo è.

Nonostante questo Il Fatto Quotidiano titola oggi: “I falsari della destra. Si inventano un appello alla violenza”. Mistificazione allo stato puro. Cattivo giornalismo.

Da notare che non poteva mancare Nicola Fratoianni, anche lui travolto dalle polemiche dopo la frase sui passamontagna.

Le parole pronunciate ieri sono di una gravità inaudita. Il popolo italiano attende una risposta dalle istituzioni.

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