Il miracolo di Giorgia Meloni: riesce a sfasciare l’unità sindacale

Dopo un’iniziale finto flirt con la Meloni, Maurizio Landini resta sulle barricate anti-governative

Di Giuseppe Vatinno
Giorgia Meloni
Politica

La Meloni rompe l’unità sindacale

Giorgia Meloni, è riuscita anche in un altro piccolo miracolo e cioè rompere l’unità sindacale tra CGIL e CISL. Qualche giorno fa ha infatti incontrato i sindacati e al termine il segretario della CISL Luigi Sbarra ha dichiarato: “È stato un incontro importante, che premia gli sforzi di due mesi di mobilitazione in cui abbiamo chiesto di riallacciare il filo del dialogo sociale”.

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E poi ancora: “Oggi l’interlocuzione riparte. Il Governo ci ha comunicato che incardinerà nelle prossime ore un percorso di dialogo con tavoli tematici su pensionipolitica dei redditisalute e sicurezzasanitàoccupazione, di accelerazione degli investimenti. Come sollecitato da mesi dalla Cisl circa le necessità di costruire un Patto anti-inflazione, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inoltre annunciato di voler istituire presso Palazzo Chigi un Osservatorio partecipato da sindacati e imprese per monitorare l’andamento del caro vita, calmierare prezzi e tariffe, contrastare la speculazione, salvaguardare e migliorare i salari. Sarà fondamentale dare a questo nuovo soggetto un ruolo attivo, verso una nuova politica dei redditi che preveda anche un tempestivo rinnovo deicontratti pubblici e privati. Questo è il momento di un confronto serrato e responsabile, intransigente nel merito e lontano da ogni forma di populismo”.

Invece Maurizio Landini resta sulle barricate anti-governative dopo un’iniziale finto flirt con la Meloni che fu addirittura invitata al XIX Congresso della CGIL. Il furbo Maurizio pensava di essersela comprata con qualche bicchiere di Lambrusco e una piadina ma non aveva capito bene come stavano le cose e proprio il Primo Maggio ha ricevuto una sonora grugnata dal Primo Ministro che lo ha costretto ad un umiliante incontro nel week end sacro alla Triplice ed in particolare alla CGIL. Ma cosa c’è dietro al riavvicinamento tra CISL e governo?

In effetti quanto sta avvenendo in Italia fa parte di un piano molto più ampio ed articolato che riguarda le prossime Europee del 2024. La Meloni sta cercando da tempo un accordo elettorale con i Popolari che rappresenta il più grande partito europeo. 

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Parimenti, da Bruxelles e Strasburgo è in corso un denso dibattito politico per costruire una alleanza strutturale con il centrodestra abbandonando quella storica con il centrosinistra. Il riflesso in Italia è invece proprio quello detto e cioè che la Meloni si sta “alleando” con la CISL a danno della CGILche invece si è schierata con la perdente Elly Schlein e con la sua armocromista.

Del resto in Europa Orban – fino a pochi anni fa - stava nel Ppe e quindi non c’è niente di male, questo il discorso che si fa a Bruxelles e a Roma, di fare una alleanza strutturale con Fratelli d’ItaliaForza Italia c’è già e Salvini potrebbe in futuro aderire anche lui. Non è poi passato certo in secondo piano il fatto che la Meloni stia perseguendo con determinazione la politica estera italiana dopo anni di personaggi che si recavano in Europa con il cappello in mano. In questa dinamica Landini rischia di rimanere schiacciato su un Partito democratico sempre più marginale non solo in Italia ma anche nell’ambito dei Socialisti europei.

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