L'UE sta finendo i soldi. Non reggerà. La rivelazione del giornale tedesco

L'Europa è colpita da una crisi multipla e la sua capacità di agire sta diminuendo. L’attuale politica, per come è strutturata, non è all'altezza delle sfide

di Antonio Amorosi
Ursula Von Der Leyen
Politica

L'Ue è in crisi economica: la rivelazione del giornale economico tedesco. E se l'Ucraina perde la guerra...

Forse vanno lette in modo differente le recenti affermazioni sull’Ucraina dell’ex presidente del Consiglio italiano e della BCE Mario Draghi al Mit di Boston: “Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso indebolirebbe fatalmente altri Stati confinanti”.

Senza tanti giri di parole si è capito che una sconfitta dell’Ucraina, nel conflitto con i russi, segnerebbe la fine dell’Unione Europea per come la conosciamo. Non tanto per mire espansionistiche russe ma per l’incapacità dell’Europa di resistere alle proprie contraddizioni: l’unione di tanti Paesi diversissimi per culture e interessi economici.

Apriti cielo: in pratica vorrebbe dire convincere gli italiani, critici con i burocrati di Bruxelles, che la Russia di Putin non è il male assoluto. Una sua vittoria su Kiev porterebbe anche cose buone: la dissoluzione dell’Europa per come l’abbiamo vista finora e che negli ultimi decenni ci ha reso sempre più poveri e più deboli. Verrebbe da dire: una volta disgregata l’UE vedremo se la qualità del lavoro, della manifattura, della cultura e il potere d’acquisto italiani varranno come quelli di altri Paesi sul mercato mondiale.

Su questo discorso l'autorevole giornale di economia e finanza tedesco Handelsblatt ha messo il carico da novanta: “Le molteplici crisi stanno diventando permanenti e stanno travolgendo le risorse finanziarie dell'UE”. Di recente il quotidiano tedesco ha spiegato come l’Unione viva una crisi mai vista in precedenza.

La gestione della pandemia, la crisi energetica, l’inflazione alle stelle e la guerra in Ucraina hanno stretto la disponibilità dell’Unione che non era mai stata colpita da tante crisi in contemporanea, ora diventate permanenti. Gli Stati membri stanno vivendo crisi profonde, soprattutto a causa dell’inflazione. E siamo in un periodo di presentazione del bilancio UE 2024, con la revisione intermedia del quadro finanziario per gli anni dal 2021 al 2027.

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L'economia dell'Ue in crisi: Bruxelles ricorre a trucchi e politiche di annuncio

“La disponibilità a iniettare denaro è bassa, soprattutto in Germania, il più importante contribuente netto dell'UE”, rivela l’Handelsblatt, ben informato su quanto accade a Bruxelles, “gli Stati membri si oppongono anche ai piani del Parlamento europeo di fornire alla Commissione maggiori entrate proprie. Molto denaro è già stato promesso”, come i 750 miliardi per gli aiuti post Covid (in Italia i miliardi del PNRR). “Non c'è da meravigliarsi che la Commissione europea debba ricorrere a trucchi e politiche di annuncio”, spiega l’Handelsblatt. La solita fuffa con piani distruttivi per le economie del Paesi del Mediterraneo e politiche fintamente espansive che alla fine risultano positive solo per le economie di Cina e USA.

Considerando che “l'80 per cento dei fondi di bilancio è stanziato stabilmente, ad esempio per la politica agricola comune o il fondo di coesione, che ha lo scopo di allineare il potere economico in Europa”, il margine per far uscire altro denaro o fare investimenti è presto che finito, racconta il giornale tedesco. Alla fine restano “30 miliardi di euro all'anno per sostenere l'Ucraina, accelerare la trasformazione energetica, rafforzare l'industria dei chip, aumentare la produzione interna di tecnologia pulita , aprire nuove fonti di materie prime e contrastare l'iniziativa cinese della Via della Seta”. Un po' pochino, per tanti settori nevralgici.

Costretta in rigidi regole e spese obbligatorie, l'UE non può fare interventi espansivi e tanto meno può realizzarli con la maggioranza politica e la struttura di burocrati in essere. “Con l'attuale struttura di bilancio, l'Europa non è all'altezza delle sue sfide”, dice sempre il quotidiano di Düsseldorf. Le riserve previste dal bilancio dell'UE sono quasi esaurite. In più anche solo il modo di pensare il bilancio è inadatto. La particolarità del bilancio dell'UE è che non è fissato per un anno, ma per sette anni. Per questo si chiama “Quadro Finanziario Pluriennale”. E appare anacronistico al mondo e al contesto geopolitico in cui viviamo.

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