M5S, Conte sceglie l’Appendino come vice? Fatta fuori Virginia Raggi
M5S, Chiara Appendino vicepresidente: la carta di Giuseppe Conte per recuperare consenso in vista delle elezioni Europee 2024
M5S, Giuseppe Conte sceglie Chiara Appendino come vice? Fatta fuori Virginia Raggi
La notizia è di quelle gustose è ha anche una forte autorevolezza perché esce fuori proprio dall’organo di stampa del Movimento Cinque Stelle, cioè Il Fatto Quotidiano. La notizia che il giornale di Marco Travaglio e Peter Gomez ha lanciato è che Chiara Appendino sarebbe in procinto di diventare la vicepresidente del Movimento Cinque Stelle.
M5S, Chiara Appendino carta per recuperare consenso
L’ex sindaca di Torino è infatti l’ultima carta che il M5S si può giocare per tentare di recuperare un consenso che è in caduta libera, soprattutto dopo le ultime tornate elettorali amministrative. In realtà l’idea di promuovere l’Appendino era balenata da tempo a Conte ma solo ora ha deciso di renderla operativa in vista del prossimo grande impegno elettorale e cioè le Europee del 2024 che potrebbero segnare un tracollo definitivo del Movimento che a questo tipo di competizioni è andato sempre male, figuriamoci ora. L’unico dubbio riguarda la tempistica e questo è in relazione appunto con l’impegno europeo a cui manca ancora abbastanza ma non troppo per i tempi della politica. Bisogna scrivere un programma, mobilitare il territorio e soprattutto cercare i candidati.
C’è anche da dire che da tempo girano voci di una possibile costituzione di un movimento politico della Appendino proprio per le Europee. Infatti, se qualcuno si presentasse in alternativa al Movimento, significherebbe la definitiva scomparsa di quello che solo sei anni fa era il partito più votato d’Italia.
Alessandro Di Battista, il treno perduto e il fastidio al M5S in vista delle Europee 2024
Certo, c’è un altro convitato di pietra, uno che ha più peso dell’Appendino e cioè Alessandro Di Battista che già per non sapere né leggere e né scrivere la sua “associazione culturale” l’ha già fatta: “Schierarsi”, anche se giura e spergiura che non farà politica nel Palazzo. Almeno per ora. Tuttavia Di Battista è un tentennatore professionale, ha paura che presentandosi a competizioni elettorali il suo (apparente) consenso evapori e si sciolga come neve al sole. Per questo motivo ha fatto l’imperdonabile errore di non concorrere alle scorse politiche del settembre 2022, rimanendo di nuovo fuori da tutto. Il treno è già passato e “Diba” l’ha perso. Comunque un fastidio al M5S alle Europee potrebbe ancora darlo.
M5S, Virginia Raggi e le poche speranze di risalita con Giuseppe Conte al comando
Poi c’è il discorso Virginia Raggi che in passato ha avuto parecchi battibecchi proprio con il Capo e cioè Giuseppe Conte. La sua statura politica è stata notevolmente ridimensionata dopo la disastrosa sconfitta alle scorse amministrative romane dove è riuscita a classificarsi all’ultimo posto come sindaco uscente, un segnale netto e incontrovertibile di come i romani l’abbiano pesantemente punita per una gestione amministrativa della Capitale assolutamente inadeguata e approssimativa.
Tutti ricordano ad esempio che Roma, sotto la sua gestione, è finita in prima pagina sul New York Time per un articolo del corrispondente Jason Horowitz sullo stato di sporcizia e di degrado in cui versava la Capitale, ma si trattava a ben vedere solo della punta dell’iceberg. Le sue speranze di risalita nel Movimento –almeno finché c’è Conte- sono praticamente pari a zero. Ora c’è da aspettare solo la nomina ufficiale dell’Appendino che comunque ha governato bene Torino al contrario della sua controparte romana Raggi.
La notizia potrebbe essere data proprio il 17 giugno quando ci sarà a Roma la manifestazione dei Cinque Stelle sui diritti e sul lavoro.
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